Infortuni sul lavoro: arredamento e legno tra i settori più a rischio

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato due circolari per l’internalizzazione delle imprese in paesi extra-UE: i finanziamenti sono destinati alle PMI.

In vigore la nuova regola tecnica per la prevenzione incendi

La regola tecnica prevenzione incendi  è entrata in vigore il 21 Dicembre 2019. Riguarda la progettazione, realizzazione e esercizio degli impianti per la produzione di calore che siano alimentati da combustibili gassosi, approvata con decreto del ministero dell’Interno dell’8 novembre 2019.

DAC 6: cos’è e cosa dice in merito al segreto professionale degli avvocati

Corso su I rapporti dell’Avvocato

IN COSA CONSISTE QUESTA DIRETTIVA?

In pratica la Dac6 impone a tutti i soggetti coinvolti, come terzi, in transazioni sospette da parte dell’azienda presso la quale prestano il proprio lavoro di consulente legale, commercialista, consulente del lavoro , tributaristi, notai e perfino banche a denunciare le transazioni sospette all’Agenzia delle Entrate.

Al momento la Dac 6 è applicata solo alle operazioni oltre confine di aziende di media/grande dimensione.

MA QUAL E’ L’OBIETTIVO DELLA DAC 6?

Innanzitutto l’obiettivo primario di questa direttiva è quello di incoraggiare la lotta all’evasione aumentando la collaborazione tra paesi dell’Unione Europea.

Ma nasconde in se uno stravolgimento della deontologia del professionista, come l’obbligo di riservatezza. Inoltre la direttiva appare in disaccordo con la normativa europea che riconosce a chiunque il diritto al silenzio.

Si aggiunge a tale diritto e alla questione codice deontologico del professionista anche la questione consulenziale, per cui, come ben sappiamo, nella pratica spesso il professionista supporta il cliente nel cercare di limitare i costi e le spese in tasse in modo legale. Ci si chiede dunque, se, questi stessi consigli dei consulenti e professionisti in materia possano essere dunque oggetto di autodenuncia.

QUALI SONO I CONTENUTI DELLA DIRETTIVA DAC 6?

La direttiva impone che tutti i soggetti intermediari, sopra citati, pongano attenzione e verifichino alcuni dei seguenti potenziali elementi di rischio fiscale:

1.Elementi distintivi generici, come:

  • Condizione di riservatezza che obbliga il professionista a non comunicare ad autorità fiscali eventuali illeciti e o stratagemmi che possano garantire vantaggi fiscali impropri;
  • Pagamento di una percentuale o commissione per l’applicazione di meccanismi volti a aggirare la materia fiscale
  • Schemi e documentazione standardizzata, commercializzata e distributia a diversi soggetti fiscale.

2. Elementi distintivi specifici collegati al criterio di vantaggio principale

3.Elementi distintivi specifici collegati alle operazioni transfrontaliere

4.Elementi distintivi specifici che riguardano accordi nell’Unione Europea di scambio automatico di informazioni

5.Elementi distintivi specifici relativi ai prezzi di trasferimento.

Non basta solo la presenza del possibile “illecito” a far scattare la comunicazione, bensì esso deve essere associato ad altri 2 parametri essenziali:

  • Deve derivare da parte del soggetto interessato un vero e proprio vantaggio fiscale
  • Bisogna valutare se il vantaggio fiscale è maggiore o minore rispetto ad altri benefit, nel caso sia preponderane rispetto all’ottenimento di altri benefici allora deve esserne data comunicazione

ESISTE POSSIBILITA’ DI ESONERO DALLA COMUNICAZIONE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE?

Il soggetto intermediario può essere esonerato dalla comunicazione se:

  • La denuncia è già stata fatta in precedenza da un altro soggetto intermediario interessato
  • Se si è in presenza di segreto professionale, qualora la posizione giuridica del proprio assistito sia sotto esame
  • Nel caso che si sia legali rappresentanti di atti di difesa o rappresentanza del cliente in procedimento giudiziario

QUALI SONO LE SANZIONI PER CHI NON RISPETTA IL DAC 6

La direttiva DAC6 prevede sanzioni per i soggetti terzi che non comunicano i casi su menzionati all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 21.000 euro.

Al momento gli Stati Membri che hanno già recepito e adottato la direttiva DAC 6 sono Ungheria, Lituania, Polonia e Slovenia.

In Italia siamo in attesa della pubblicazione del Decreto legislativo per comprendere al meglio come verrà trattato il discorso deontologico e come bisognerà agire.


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Bando Isi Inail le novità per il 2020

E’ ufficialmente Aperto il Bando Isi Inail per il 2020, l’annuncio sulla gazzetta ufficiale risale al 19 Dicembre 2019 e le date di apertura e chiusura delle procedure informatiche necessarie per la partecipazione sono state pubblicate a gennaio 2020.

In cosa consiste il BANDO ISI INAIL 2019?

In pratica agevola le imprese finanziando interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro per un valore di 251.226.450,00 euro.

Il bando si rivolge alle imprese per le quali la sicurezza sul lavoro è prioritaria, e che abbisognano di essere incentivate per migliorare il livello di salute e sicurezza dei propri lavoratori, ma allo stesso tempo si rivolge anche ai piccoli e medi imprenditori agricoli, finanziando l’acquisto di macchinari che migliorino il lavoro non solo nell’ottica di sicurezza e salubrità per se stessi e i propri dipendenti, ma che siano ecosostenibili e a bassa produzione di inquinamento.

A chi è destinato questo bando?

A tutte le imprese, anche individuali, su territorio Nazionale che siano iscritte alla Camera di Commercio industria, artigianato ed agricoltura o agli enti del terzo settore.

Quali tipi di progetti sono ammessi nel finanziamento?

I progetti che possono essere finanziati riguardano:

  • Progetti per la riduzione di rischio da movimentazione manuale di carichi
  • Progetti di investimento per l’adozione di modelli di organizzazione a responsabilità sociale
  • Progetti per micro e piccole imprese che operano in settori specifici di attività
  • Progetti per bonificare materiali e luoghi contenenti amianto
  • Progetti per piccole e miro imprese del settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli

L’Inali ha ripartito le risorse finanziare ripartendole per regione/provincia, così come specificato nell’allegato  “isi 2019-allegato risorse economiche” in cui vengono inseriti gli avvisi pubblici regionali e provinciali.

L’erogazione del finanziamento avverrà in conto capitale e sarà calcolato sulle spese ammesse al netto dell’IVA. Saranno divisi in base all’asse di finanziamento, nei quali rientrano i progetti finanziabili:

Per l’asse di finanziamento 1, le spese sarà finanziabile fino al 65% di spesa, con alcuni limiti:

  • Fino ad un massimo di erogabilità di 130.000 euro, e un minimo di 5.000 euro. Se si tratta di imprese che hanno fino a 50 dipendenti e presentano progetti legati a modelli organizzativi a responsabilità sociale il minimo non è applicabile.

Per l’Asse di finanziamento 4 il massimo erogabile e di 50.000 euro, mentre il minimo 2.000 euro.

Per l’Asse di finanziamento 5 distinguiamo:

  • Erogabilità del 40% per le imprese agricole
  • Erogabilità del 50% per i giovani agricoltori

In generale il massimo erogabile sarà di 60.000 euro e  il minimo di 1.000,00 euro.

Come e quando va presentata la domanda

La domanda va presentata online compilando il form e upload della documentazione sul sito www.inail.it. Documentazione che è specificata neggli avvisi provinciali e regionali.

La procedura informatica per il caricamento della domanda sarà aperta il 19 Aprile e chiuderà il 29 Maggio 2020.

 

Garante per la privacy: nuova pronuncia sulla gestione delle caselle e-mail degli ex dipendenti

Il Garante per la privacy si è nuovamente pronunciato in merito a come gestire le informazioni e le attività di un ex dipendente contenute nella propria casella di posta.

Come diventare avvocato specialista: iter semplificato e altre novità importanti

La conferma è arrivata il 19 Dicembre 2019 quando il Consiglio di Stato ha depositato il parere 03185/2019 relativo alla modifica del decreto del ministero della giustizia 12 agosto 2015, n.144 in relazione alle disposizioni sul titolo di avvocato specialista

Perizia Giurata per l’Industria 4.0. Cosa Cambia

Perizia giurata per l’industria 4.0, cosa sta cambiando? Quali saranno i veri asset di crescita dei prossimi anni?

L’assetto industriale italiano sta evolvendo, ci spingiamo sempre più verso una industria moderna, iperconnessa, appunto definita 4.0

Il governo Italiano ha cercato un modo per intervenire e supportare l’industria nella direzione dell’ammodernamento attraverso il piano Industria 4.0, piano rivolto a tutte le aziende che vogliono superare e sfidare le occasioni della 4 rivoluzione industriale.

In cosa consiste il piano?

Il piano comprende un insieme di misure in grado di agevolare gli investimenti per innovazione e competitività.

Tali misure riguarderanno per lo più:

Iper e Super ammortamento

Si potrà godere di un iper ammortamento (del 250%) o super ammortamento (140%) per l’acquisto di beni e strumenti, materiali e immateriali, necessari alla digital transformation.

Nuova Sabatini

Con la misura: “Beni Strumentali: Nuova Sabatini”, le imprese possono accedere ad un contributo a copertura parziale degli interessi su finanziamenti bancari, per un importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro. Tali finanziamenti possono essere concessi da istituti bancari convenzionati con il Mise.

Credito all’imposta R&D

Strumento molto utilea disposizione dal Piano nazionale Industria 4.0, è il credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo.

Patent Box

Si tratta di una tassazione agevolata, con riduzione delle aliquote ires e irap, del 50% per redditi derivanti da opere di ingegno.

Startup e PMI innovative

Merita un approfoondimento a parte ma le misure prevedono per lo più agevolazione e semplificazione amministrativa e agevolazione fiscale.
Un progetto davvero sfidante che porrà le aziende in competitività su 4 punti in particolare:

  • La capacità di reperire in tempi brevi informazioni
  • Consulenza strategica e tecnologica
  • Incentivi fiscali e finanziari
  • Formazione

 

Per accedere a questi benefici a questa manovra e affrontare le sfide future  l’impresa avrà bisogno quindi non solo di un supporto a monte che le consenta appunto di affrontare i costi e le spese della digital transformation in ottica agevolativa, ma soprattutto avrà bisogno di Perizia Tecnica Giurata per l’acquisto di beni e servizi che abbiano un costo di acquisizione superiore ai 500.000 euro.

E’ solo con la Perizia Tecnica Giurata che si può entrare in possesso dei requisiti per sfruttare la manovra Industria 4.0.

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Freedom of Information act: che cos’è e a chi si rivolge?

Freedom of information act, anche detto FOIA è una normativa che è stata introdotta con il decreto legislativo n.97 del 2016.

Rientra nel lungo processo di riforma della pubblica amministrazione avviato con la legge 7 agosto del 2018 n.124.

In cosa consiste?

Si concede a tutti i civili di accedere alla documentazione posseduta dalla pubblica amministrazione, qualora non si ponga in pericolo un qualche interesse pubblico o privato così come indicato dalla legge.

Tale diritto di accesso alla conoscenza viene riconosciuto come fondamentale, e si basa sulla tutela dell’interesse di tutti i soggetti civili: spetta alle amministrazioni dunque, il compito di dare priorità, li dove non vi siano ostacoli previsti dalla legge, alla conoscenza e all’accesso di tutte le informazioni della pubblica amministrazione.

Chi sono i diretti interessati di questa normativa?

  • Giornalisti in primis, al fine di appurare le proprie informazioni sulla base di indagini reali
  • Organizzazioni non governative, per indagini statistiche o di settore
  • Imprese per analisi di mercato o studio di bandi e appalti pubblici
  • Cittadini Italiani o stranieri, per interesse collettivo o privato

La norma ha di fatto come obiettivo rendere il più trasparente possibile il rapporto tra istituzioni e società civile, scoraggiando il fenomeno delle fake news e incoraggiando di più l’attivismo politico e la partecipazione alla res publica.

Ma in cosa differisce rispetto al diritto di accesso procedimentale e dall’accesso civico semplice?

In relazione al diritto di accesso procedimentale regolato dalla legge n.241/1990 la normativa Freedom of Information Act, garantisce di poter richiedere alla pubblica amministrazione dati e documenti senza dimostrare il motivo oggettivo della richiesta. Senza avere esplicito interesse in merito.

In relazione invece al diritto di accesso “semplice”, regolato dal decreto  legislativo n.33/2013 , questo, rispetto al FOIA consente l’accesso alle sole informazioni citate nel medesimo decreto legislativo su citato.


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Brevetti e marchi: pubblicati i nuovi bandi 2020

Brevetti e marchi, pubblicato il decreto di riapertura dei bandi nazionali 2020 sulla valorizzazione della proprietà industriale.

Le misure adottate sono già note come Brevetti+, Marchi+3 e Disegni + 4, e sono tutte rivolte alla piccola media impresa.

Andiamo ad analizzare meglio cosa prevedono dunque le varie misure differenziate contenute nel decreto.

Misura Brevetti+

Con tale misura il Ministero dello Sviluppo Economico vuole migliorare la valorizzazione economica dei brevetti e privative non solo nazionali ma anche internazionali, attraverso un contribuito a fondo perduto del valore totale di 140.000 euro, a fronte di un fondo di circa 21,8 milioni di euro

Potranno aderire a questo fondo tutte le imprese che si dedicheranno all’acquisto di servizi come:

  • Trasferimento tecnologico
  • Organizzazione e sviluppo
  • Industrializzazione e ingegnerizzazione

E’ possibile fare domanda fino al 30 gennaio.

 

Misura Marchi+3

Con questo provvedimento si tende a favorire la registrazione di marchi nazionali all’estero ,inteso come Unione Europea e totalità del globo.

A favore delle piccole medie imprese che devono sostenere una competitività globale sempre più agguerrita, e che vengono così stimolate all’innovazione.

Il contributo è in conto capitale fino all’80% delle spese sostenute, il fondo di dotazione ha un valore di 13 milioni di euro.

Si distingue in:

  • Marchi + 3 misura A: 6.000 euro per ogni domanda di regsitrazione presso l’EUIPO (mrregsitrazione marchi europei)
  • Marchi +3 misura B: 000 euro per marchi registrati negli stati uniti o in cina, 6.000 euro per i marchi resgitrati presso l’OMPI, 7.000 euro per la richiesta della registrazione di 2 marchi presso l’Ompi, il cui valore diventa di 8.000 euro pe Usa e Cina.

Le domande partono il 30 Marzo.

 

Misura Disegni + 4

Questo bando mira a promuovere e valorizzare i disegni o modelli industriali a livello nazionale ed internazionale.

Il bando mira a creare agevolazioni, considerando un fondo di dotazione di 3,5 milioni di euro al fine di acquistare servizi relativi a:

  • aspetto produttivo: per la produzione di nuovi prodotti o correlati ad un disegno o modello già registrato. Il contributo previsto, a fondo perduto, è di 65 mila euro, considerando il limite di spesa all’80%.
  • Aspetto commerciale: per la commercializzazione di un disegno/modello già registrato. Per questa attività il contributo a fondo perduto previsto è di 10 mila euro, rispettando il limite dell’80% delle spese.

La domanda parte il 27 Febbraio

 

E’ stata prevista inoltre una misura ad hoc per le Startup innovative: il Voucher 3I

Tale Voucher 3I finanzia la brevettazione delle startup innovative, cioè tutti i servizi ad essa accessori, come ad esempio: la verifica di brevettabilità, la ricerca di anteriorità preventiva, la stesura della domanda di brevetto e deposito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Qui i fondi disponibili a seconda dei servizi:

  • Servizi di consulenza sulla brevettabilità dell’invezione e ricerca di anteriorità preventiva: rimborso previsto di 2000€ + iva
  • Consulenza per stesura della domanda di brevetto e relativo deposito presso ufficio brevetti : rimborso previsto di euro 4.000 +iva
  • Consulenza relativa al deposito della domanda all’estero del brevetto nazionale: rimborso previsto euro 6.000 + iva

Il bando è in apertura.

Violazione privacy: sanzioni per pubblica amministrazione e privato

Violazione privacy: pubblica amministrazione e privato colpevoli del mancato rispetto della normativa GDPR.

Nel 2019 il 48% delle ingiunzioni sul mancato rispetto della privacy è stato disposto a carico di p.a. , soprattutto scuole e enti locali. Il 52% invece è stato disposto nei riguardi di aziende e/o privati.

L’applicazione del GDPR non procede ancora nel senso sperato, soprattutto nella pubblica amministrazione.

Questi gli argomenti discussi a Roma durante l’evento di presentazione del libro “Privacy, protezione e trattamento dei dati, edito grazie a Federprivacy e Cnr di Pisa.

All’incontro c’era l’uscente presidente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro.

Soro stesso ha scritto la prefazione del libro in cui ha tenuto a ribadire che «la protezione dati è il terreno elettivo per saggiare la tenuta del diritto rispetto alla tecnica e riportare l’uomo al centro di uno sviluppo tecnologico che rischia, altrimenti, di prescindere da ogni orizzonte di senso».

Durante l’incontro i è parlato quindi delle sanzioni applicate in assenza di rispetto GDPR, e i dati riportati sono davvero sbalorditivi.

Il 48% delle ingiunzioni hanno interessato la pubblica amministrazione, dato davvero sconcertante considerando che il 52% delle medesime è stato a carico dei privati.

Le ingiunzioni di pagamento adottate dal Garante dal 1/1/2019al 14/12/2019 sono state ben 27 e il motivo anzionatorio è stato per lo più legato alla violazione del vecchio codice della privacy, dlgs 196/2003. Nel privato i più sanzionati gli enti locali, 38%, seguiti a ruota dalle scuole, 31%.

Invece nel settore privato, il 72% delle sanzioni ha riguardato Imprese.

In merito ai compensi previsti per il DPO o RPD (se vogliamo usare la formula anglosassone o italiana) anche in questo caso gli enti pubblici si trovano in enorme difficoltà, senza seguire una unica linea guida. La gara che viene fatta infatti o è rivolta al solo servizio di responsabile protezione dati oppure all’adeguamento dell’organizzazione e delle procedure al GDPR.

Anche le gare vengono gestite in maniera diversa e senza una unica direttiva: si bandiscono gare che hanno punte minime di 1000 euro fino a 80 mila euro/anno.

Ma come mai tutta questa attenzione per la protezione dati, soprattutto per il web?

I numeri parlano chiaro.

Ad ottobre 2019 si è registrato che circa 4,48 miliardi di persone sono stati attivi sul web, con Cina, India e Stati uniti ai primi posti in classifica di più attivi in rete.

La penetrazione mondiale di Internet è del 57% e di circa il 95% per il Nord America e Nord Europa.


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