Protezione dell’Udito: i DPI e gli agenti fisici di rischio

In ambito lavorativo il tema della “protezione dell’Udito” viene affrontato in sede di Valutazione dei Rischi derivanti dall’esposizione agli agenti fisici. Definiti dal D.Lgs 81/08, questi agenti comprendono il rumore, le vibrazioni, le radiazioni ionizzanti e non, le temperature estreme, le pressioni anormali e gli agenti biomeccanici.

Particolare attenzione deve essere rivolta al rumore, spesso sottovalutato dai lavoratori ma capace di compromettere il corretto funzionamento del sistema uditivo.

I percorsi di formazione di Beta Imprese forniscono al Datore di Lavoro e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) le competenze necessarie per identificare i rischi uditivi sul luogo di lavoro e adottare adeguate misure preventive. Attraverso i corsi, acquisirai una profonda consapevolezza sull’importanza della valutazione dei rischi e sarai in grado di applicare conoscenze pratiche. Ciò ti permetterà di informare in modo accurato i lavoratori sui rischi legati alle loro mansioni e di illustrare le misure di prevenzione e protezione adottate per garantire la loro salute uditiva.

Partendo dalle normative vigenti, nelle prossime righe affronteremo dettagliatamente l’argomento analizzando le caratteristiche essenziali che i corsi di formazione devono offrire per garantire una corretta educazione in questo ambito.

Addestramento per i DPI e normativa di riferimento

In Italia, i DPI uditivi sono classificati come Dispositivi di terza categoria, per i quali è obbligatorio l’addestramento, così come previsto dall’art. 77, D.Lgs. 81/2008.

Secondo tale norma, uno dei più importanti doveri del datore di lavoro consiste proprio nel selezionare e fornire ai propri dipendenti dispositivi di protezione individuale appropriati alla propria mansione, considerando le attività svolte e i rischi associati. È essenziale che questi DPI siano adatti per la tipologia di lavoro svolta e che vengano aggiornati (e spiegati) di volta in volta quando ci sono modifiche nelle attività.

Questo obbligo, per il datore di lavoro, sottolinea l’importanza di garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i dipendenti. Ecco il motivo per il quale, un datore di lavoro, deve essere sempre affiancato dalla figura del preposto, che ha il compito di controllare il rispetto delle normative prevenzionistiche nello svolgimento delle attività lavorative.

Nella selezione dei dispositivi di protezione individuali per i lavoratori, è necessario prendere in considerazione una valutazione dettagliata dei pericoli presenti sul luogo di lavoro.

Questa valutazione è contenuta all’interno del cosiddetto Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che oltre ad una dettagliata analisi dei pericoli presenti sul luogo di lavoro, valuta le misure preventive e di protezione adottate e indica le azioni per ridurre o eliminare tali rischi.

DPI per il sistema uditivo: perché è importante che i dipendenti li usino

L’esposizione prolungata a rumori forti può causare danni permanenti all’udito, come acufeni (ronzii o fischi nelle orecchie), ipersensibilità al suono e perdita permanente dell’udito. C’è da considerare, inoltre, che l’esposizione a rumori forti può influenzare negativamente la concentrazione, l’attenzione e la capacità di comunicazione dei lavoratori. Il tutto può portare ad errori sul lavoro e a una minore produttività complessiva.

Non usare correttamente i DPI può portare, inoltre, a sanzioni legali e a multe salate per i datori di lavoro. Inoltre, i costi associati alla compensazione per i lavoratori che subiscono danni all’udito sul lavoro possono essere significativi. C’è da dire, inoltre, che promuovere la protezione dell’udito sul posto di lavoro rientra nella responsabilità sociale delle imprese. Le organizzazioni sono sempre più valutate non solo in base ai loro risultati finanziari, ma anche alle loro pratiche etiche e alla cura per il benessere dei dipendenti.

Infine, insegnare come si indossano i DPI, come si tolgono e perché devono essere indossati, permette alle organizzazioni di tutelarsi e di tutelare i dipendenti da potenziali danni, migliorando le performance dei lavoratori e la reputazione aziendale.

Utilizzo errato dei DPI: cosa si rischia a sottovalutare la formazione

In Italia le sanzioni, emesse dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) o dall’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) possono essere molto severe. Le multe possono raggiungere diverse migliaia di euro per ogni lavoratore non adeguatamente tutelato.

Inoltre, la mancanza di formazione sui DPI può portare a infortuni sul lavoro, causando danni fisici, interruzioni delle attività e potenzialmente azioni legali da parte dei lavoratori o dei loro familiari. Di riflesso, verrà intaccata la reputazione dell’azienda, influenzando la fiducia dei clienti e degli investitori.

Investire in una formazione di qualità e monitorare con attenzione il rispetto delle regole sul posto di lavoro, pertanto, riduce questi rischi, promuovendo ambienti sicuri in cui sono garantite le conformità normative.

Valutazione dei rischi: il ruolo del RSPP e del RLS

La valutazione dei rischi è un processo sistematico e metodologico utilizzato per identificare, valutare e gestire i potenziali rischi per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Lo scopo chiave è quello di prevenire incidenti, lesioni e malattie professionali, nonché di proteggere la salute e il benessere dei lavoratori.

Per tutelare i lavoratori, infatti. è bene che in ogni azienda vengano identificati RSPP e RLS, ovvero:

  • RSPP – Responsabile del servizio di prevenzione e protezione ha il compito di sorvegliare il posto di lavoro e garantire che i lavoratori rispettino le norme antinfortunistiche, assicurando un ambiente di lavoro sicuro. La figura del RSPP viene eletta direttamente dal datore di lavoro.
  • RLS – Responsabile dei lavoratori per la sicurezza, rappresenta i lavoratori, difende i loro interessi e contribuisce alla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Esso viene eletto internamento dai lavoratori oppure in ambito territoriale (RLST). In alternativa, può essere designato dalle rappresentanze sindacali aziendali.

Entrambi devono essere ben formati circa gli agenti fisici sul lavoro, i DPI da utilizzare e le norme di sicurezza da rispettare.

Agenti fisici della sicurezza sul lavoro: scopriamoli tutti

Gli agenti fisici sono fattori di varia natura, presenti nell’ambiente di lavoro, che comprendono: rumore, vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, temperature estreme, pressioni anormali e agenti biomeccanici. Sebbene non siano tutti direttamente collegati alla funzionalità delle orecchie, essi possono, in sinergia, minare anche l’udito.

Ma vediamoli più a fondo:

  • Rumore: l’agente fisico più frequente, specialmente in ambienti come fabbriche di produzione, cantieri edili o aree di lavorazione metalmeccanica. L’esposizione prolungata a livelli di rumore elevati può causare danni permanenti all’udito;
  • Vibrazioni: che possono derivare da macchinari industriali, attrezzature e veicoli. Esse possono causare danni muscolo-scheletrici, come la sindrome del tunnel carpale, o problemi circolatori. I più colpiti sono i lavoratori che operano utilizzando macchine pesanti e i conducenti di veicoli pesanti;
  • Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti: emesse da fonti radioattive, possono danneggiare il DNA e causare il cancro. Le radiazioni non ionizzanti, come quelle emesse da dispositivi elettromagnetici, possono causare danni termici o effetti sulla salute a lungo termine;
  • Temperature estreme: basti pensare a chi lavora nell’industria siderurgica o nelle fornaci. Lavorare in ambienti con temperature estreme può causare colpi di calore, disidratazione e problemi cardiaci, mentre il freddo estremo può portare a ipotermia e danni ai tessuti;
  • Pressioni anormali: molto frequenti nelle camere iperbariche o in profondità sotto il livello del mare. Possono causare danni fisici, come barotraumi o decompressione rapida;
  • Agenti biomeccanici: questi agenti riguardano gli sforzi fisici, le posture forzate e le attività ripetitive che possono causare lesioni muscolo-scheletriche, come tendiniti o lombalgie. Sono particolarmente esposti i lavoratori che sollevano pesi pesanti o che svolgono lavori ripetitivi possono essere a rischio di lesioni biomeccaniche.

Dopo aver sviscerato tutti questi agenti fisici, è chiara la crucialità della formazione in materia nelle aziende, così come l’adozione di misure preventive adeguate. Per capire meglio di quali strumenti stiamo parlando, passiamo al prossimo paragrafo.

DPI udito: cosa sono e quando si usano

Come già accennato, i Dispositivi per la Protezione Individuale (DPI) sono strumenti progettati per proteggere i lavoratori dagli agenti analizzati nelle righe precedenti. Se utilizzati correttamente, costituiscono uno strumento vitale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nei vari settori.

Un valido esempio di DPI sono le cuffie protezione udito, studiate per ridurre l’esposizione ai rumori dannosi sul posto di lavoro. Vengono indossate da lavoratori che operano in ambienti dove i decibel sono molto elevati. Esistono diversi tipi di cuffie antirumore, comprese quelle a inserimento, sovra-auricolari e con cancellazione attiva del rumore.

Vi sono poi gli inserti auricolari, con o senza archetto, un’altra opzione per la protezione dell’udito. Questi dispositivi non sono altro che piccoli otoprotettori inseribili nell’orecchio, aventi il compito di ridurre l’ampiezza del suono, così da non danneggiare il timpano. Possono essere monouso o riutilizzabili e sono particolarmente utili in ambienti in cui le cuffie antirumore potrebbero essere scomode o poco pratiche, in quanto di intralcio alle attività lavorative.

In alcune situazioni lavorative, come nei cantieri edili o nelle fabbriche, i lavoratori devono poter comunicare tra loro mentre indossano DPI per la protezione dell’udito. In questi casi, vengono utilizzati tappi e cuffie con comunicazione radio.

A prescindere dalla tipologia, è importante che i DPI per la protezione dell’udito siano adeguatamente selezionati e adattati alle esigenze individuali dei lavoratori. Ciò può includere la scelta di cuffie o tappi per le orecchie con diverse classi di attenuazione del rumore, nonché la personalizzazione delle misure e della forma per garantire un’adeguata tenuta e comfort.

Corsi valutazione del rischio rumore e vibrazioni: gli obiettivi

Se sei a capo di un’azienda e sei alla ricerca di un corso di formazione professionale, utile per gestire la valutazione del rischio rumore e vibrazioni sul posto di lavoro, fai attenzione all’ente o alla scuola a cui ti rivolgi. Non tutti i percorsi offrono le stesse nozioni e rilasciano la stessa tipologia di attestato.

È importante che il corso scelto miri a trasferire le competenze teoriche e tecnico-pratiche, per la valutazione dei rischi collegati al rumore e alle vibrazioni, spiegando con precisione i compiti di: datore di lavoro, dirigenti, RSPP, RLS, ASPP (Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione), CSP (Coordinatore Sicurezza Progettazione), CSE (Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione), nonché di gli altri professionisti interessati.

Beta Imprese, attraverso la modalità e-learning, permette ai corsisti di frequentare il corso online di Valutazione del Rischio Rumore gestendo in autonomia il proprio tempo, scegliendo liberamente se seguire le lezioni da casa o dal luogo di lavoro. In questo modo gli studenti hanno la possibilità di interrompere e riprendere la frequenza del corso in qualsiasi momento, a seconda della proprie necessità.