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Modelli per i contributi legati alla Sabatini-Ter

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato in questi giorni la circolare applicativa in cui sono contenute le indicazioni sui modelli da presentare per usufruire dei finanziamenti e delle agevolazioni per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese ai sensi della cosiddetta Sabatini-Ter. Si fa riferimento a tutte le istanze di accesso ai contributi, sia quelle relative agli investimenti ordinari sia quelle relative agli investimenti in tecnologie digitali. La domanda di agevolazione deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico, deve essere presentata in bollo, tranne nei casi in cui a inoltrarla sono Pmi del settore agricolo o della pesca, inviata tramite pec alle banche o agli intermediari finanziari aderenti alla convenzione con la Cassa dei depositi e prestiti. Questo è un passaggio fondamentale perché il procedimento inizia proprio con questa operazione. Nella circolare, inoltre, è specificato che tutti i beni oggetto di agevolazione devono essere capitalizzati e risultare nell’attivo patrimoniale dell’impresa beneficiaria per almeno tre anni.
I contributi che le imprese che rispettano i requisiti richiesti andranno a ricevere copriranno, sulla base di quanto previsto dalla normativa di riferimento e prorogato con la Legge di Stabilità 2017, parte degli interessi sui finanziamenti bancari e sono pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75%, su un piano convenzionale di ammortamento, della durata di cinque anni. Ricordiamo che la Sabatini Ter mette a disposizione 28 milioni di euro per l’anno 2017, 84 milioni per il 2018, 336 milioni per il triennio 2019-2021 (1212 ad anno), 84 milioni per il 2022 e 28 milioni per il 2023.

Piano Industria 4.0: ecco le linee guida per imprese e professionisti

Sono finalmente state rese note dal Ministero dello Sviluppo Economico le linee guida per poter usufruire di tutte le agevolazioni per le imprese e per i professionisti che rientrano nel piano nazionale Industria 4.0. Sono quattro le direttrici strategiche contenute nel piano: investimenti innovativi allo scopo di stimolare l’adozione di nuove tecnologie e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione; infrastrutture abilitanti per assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati; competenza e ricerca da creare e stimolare attraverso percorsi formativi ad hoc; awareness e governance per diffondere la conoscenza e le applicazioni delle tecnologie contenute nel piano e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Ma il piano del Ministero e del governo per i prossimi anni è quello di introdurre anche una gamma di misure agevolative, a partire dal super e dall’iperammortamento con aliquota rispettivamente al 140 e al 250% per dare sostegno e incentivi a quelle imprese che investono in beni strumentali nuovi e/o in beni materiali o immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica, per proseguire con l’aumento dal 25 al 50% del credito d’imposta alla ricerca per stimolare la spesa privata in ricerca e per garantire la competitività futura delle imprese, per finire con una serie di misure per le start up innovative, misure finalizzate a sostenere le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di attività. Questa scelta sarà incentivata con detrazioni fiscali fino al 30%.
Infine è prevista l’apertura di un fondo di garanzia, che permette di sostenere le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie.