Beta Imprese accreditata al Consiglio Nazionale dei Geologi

Grandi novità per Beta Imprese, che dal 5 marzo ha ottenuto l’accreditamento al Consiglio Nazionale dei Geologi.

Questo permetterà, a tutti i geologi iscritti, di maturare CFP per la propria categoria professionale con i corsi proposti da Beta Imprese.

È un grande traguardo per la nostra azienda perché, oltre a fornire la formazione specifica per i professionisti, potremo aiutarli anche nel conseguimento dei CFP obbligatori per la loro categoria.

I geologi interessati potranno conseguire CFP anche partecipando ai tanti convegni del Beta Tour 2018, il nostro format di incontri dedicati ai professionisti, che toccherà tappe in tutta Italia.

Bando 2018 per interventi di rimozione amianto: al via i finanziamenti per gli interventi su edifici pubblici

Fino al 30 aprile 2018, sarà possibile presentare domanda per il finanziamento di interventi di bonifica su edifici contaminati da amianto. La procedura di finanziamento è stata avviata il 30 gennaio in conformità al Decreto del 21 settembre 2016, e si rivolge specificatamente agli edifici e strutture di proprietà di enti pubblici (art. 1, comma 2, D.Lgs 165/01).

Il finanziamento è rivolto a interventi di progettazione preliminare e definitiva: sono ricompresi in questa categoria tutti gli interventi finalizzati e necessari alla redazione del progetto esecutivo. Il finanziamento è erogabile fino ad un massimo di 15.000 euro per singola pubblica amministrazione (anche con riferimento a più interventi), con un limite massimo di cinque interventi per ogni singola amministrazione richiedente. Gli edifici oggetto di intervento devono compresi nel territorio di competenza dell’amministrazione.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate attraverso il portale telematico disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La liquidazione del finanziamento è accordata a seguito dell’approvazione dell’intervento e dell’inclusione in graduatoria: Il 30% della somma al momento dell’ammissione al finanziamento, il 40% al momento dell’approvazione del progetto definitivo e il 30% al momento della rendicontazione finale.

Sicurezza sul lavoro: non è solo prerogativa del RSPP

L’informazione sulla sicurezza in azienda è compito esclusivo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione?

La commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha risposto ad una istanza avanzata dall’Unione Generale del Lavoro (UGL) su questo argomento, con l’interpello numero 2/2017. L’istanza chiedeva il parere della commissione circa la necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).

L’RSPP è una figura nominata dal datore di lavoro, che deve possedere capacità e requisiti adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, si occupa infatti di mettere in campo tutte le procedure atte a proteggere il lavoratore, analizzando, e quindi prevedendo, il verificarsi di condizioni pericolose per la sua sicurezza.

Nell’istanza venivano avanzate perplessità in merito alla corretta interpretazione del “combinato disposto degli artt. 31 e 36” del d.lgs. n. 81/2008, i quali regolano quali figure devono informare i dipendenti sulla sicurezza nel posto di lavoro e in particolare a chi è affidato il servizio di protezione e prevenzione dell’azienda. Nello specifico l’istanza si riferiva alla necessità che l’informazione, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia impartita in “forma prioritaria ed esclusiva” dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).

La Commissione, dopo dovute analisi e in base agli articoli 2, 18, 36, 33 del d.lgs. n. 81/2008, ritiene che il datore di lavoro abbia facoltà di decidere, in base al caso specifico, a chi affidare l’onere di erogare un’adeguata informazione a ciascuno dei propri lavoratori.

Qui puoi trovare il testo dell’Interpello n.2/2017.

Pubblicato il sedicesimo elenco dei soggetti abilitati alle verifiche periodiche

Il 16 gennaio il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il Decreto direttoriale n. 3, ha pubblicato il sedicesimo elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, ai sensi dell’articolo 71, comma 11, del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Questo nuovo elenco va a sostituire il quindicesimo che era stato allegato al decreto direttoriale il 1 dicembre 2017.
Nel decreto si trova l’elenco aggiornato delle 97 società abilitate, in ordine alfabetico, con l’indicazione della scadenza dell’abilitazione e le regioni dove è riconosciuta.

2018: confermato il super ammortamento

Con la nuova legge di Bilancio 2018, il Governo Gentiloni, ha confermato il Super ammortamento 2018, ma anziché essere del 140% dal 1° gennaio sarà del 130%.
Ci sono altre novità per il 2018: non sarà rinnovato il super ammortamento auto 2018 al 120%. I contribuenti avranno la possibilità di optare solo per il super ammortamento al 130% e l’iperammortamento al 250%.

Come riporta il sito guidafisco al fine di continuare a sostenere gli investimenti delle imprese in Italia, proprio come è successo per il 2017, il Governo ha optato per il rinnovo degli incentivi, ma ha abbassato la percentuale di ammortamento al 130% ed ha escluso dal rinnovo il super ammortamento auto 2018.
Sono già arrivate le prime proteste da parte del settore auto al governo, ma ancora non si sa se sortiranno il loro effetto.

Nel frattempo spieghiamo come funziona il super ammortamento 2018: è un’agevolazione che incentiva gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e che consente di fruire una maggiorazione del 30% del costo di acquisto, ivi compreso il leasing finanziario, di beni strumentali. In questo modo, ai fini della determinazione dell’IRES e dell’IRPEF, verrà attuata un’imputazione di quote di ammortamento e di canoni di locazione finanziaria più elevati.

Con beni materiali strumentali nuovi si intende:

  • materiali, per cui sono esclusi gli acquisti di beni immateriali;
  • a uso durevole e atti ad essere utilizzati, da parte del soggetto beneficiario dell’agevolazione, all’interno del processo produttivo del soggetto medesimo. Di conseguenza, sono esclusi i cd. beni merce in quanto destinati alla vendita, quelli trasformati o assemblati per la vendita;
  • nuovi, dunque non beni usati.

Il super ammortamento consiste quindi nel poter aumentare del 30% il costo del bene acquistato. Tale costo insieme all’incremento, deve poi essere ripartito in quote costanti annuali, secondo il coefficiente d’ammortamento della categoria alla quale appartiene il bene, per esempio quello per il computer, ha un coefficiente d’ammortamento pari al 20%.
Per cui se il professionista acquista un pc a 1.000 Euro, registra l’acquisto nella contabilità per la stessa cifra, ma poi il costo deducibile dalle tasse, e dalla dichiarazione dei redditi tramite Unico, è per 1.300 euro, con una variazione in diminuzione.
Trattandosi poi, di un bene con valore d’acquisto superiore a 516,46 Euro, l’ammortamento va effettuato in 5 quote costanti, pari al 20% annuo, ciò consente quindi al professionista che ha acquistato un pc con il super ammortamento 130, di dedurre 260 euro per 5 anni.
Se, invece il bene strumentale ha un valore inferiore a 516,46 euro, che con l’incremento arriva a 722,40 euro, può essere dedotto dal reddito in un’unica soluzione.

Ora vediamo nel dettaglio a chi spetta il super ammortamento 2018 al 130%:

  • soggetti titolari di reddito d’impresa;
  • professionisti, con reddito di lavoro autonomo anche svolto in forma associata, ivi compresi i contribuenti nel regime dei minimi.

Invece non spetta a:

  • i contribuenti nel regime forfetario;
  • le imprese marittime.

Il super ammortamento sarà fruibile in relazione agli investimenti effettuati: dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, ovvero entro il 30 giugno 2019, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, il costo di acquisizione è maggiorato del 30 per cento. La maggiorazione non si applica agli investimenti che si avvalgono delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 8, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

In pratica, la durata del super ammortamento 2018 è:
– fino al 31 dicembre 2018;
– fino al 30 giugno 2019 a condizione che entro il 31 dicembre 2018 l’ordine risulti accettato dal soggetto venditore e che entro la medesima data si avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.
Per determinare il momento di effettuazione dell’operazione bisogna far riferimento a quanto stabilito a tal proposito all’interno del TUIR.

Invece è stato riconfermato dalla nuova Legge di Stabilità 2018 l’iper ammortamento 2018 al 250%, previsto per alcuni beni strumentali.
L’iper ammortamento 2018 al 250% per l’Industria 4.0 servirà a dare una maggiore ripresa anche per il settore industriale.
Il piano del Governo Industria 4.0, prevede fino a 2020 importantissime misure:

  • Super ammortamento 130%;
  • Iperammortamento 250% per l’acquisto di beni hi tech;
  • Detrazioni fiscali al 30% per chi investe nelle Pmi innovative e l’assorbimento da parte di società sponsor delle perdite di startup;
  • Detassazione sui capital gain;
  • Nuovo programma di acceleratori d’impresa;
  • Fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad elevato contenuto tecnologico;
  • Attivazione di nuovi fondi di venture capital per le start up in co-matching;
  • Beni strumentali 2018 Nuova Sabatini.

Aumentano gli infortuni e le morti sul lavoro: ecco i dati Inail

Riportiamo i dati Inail relativi ai primi 9 mesi di quest’anno, che registrano un aumento del 2,1% delle morti, e sono state presentate circa 472.000 denunce. Per la precisione sono aumentati gli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro e viceversa (+3,7%), mentre diminuiscono quelli avvenuti in occasione di lavoro (-0,5%).

Come viene riportato da un articolo su Repubblica:

All’aumento delle denunce presentate all’Inail nei primi nove mesi del 2017 ha contribuito soltanto la gestione Industria e servizi con un +0,8% (nel periodo gennaio-agosto l’incremento era del 2%), mentre le gestioni Agricoltura e Conto Stato hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 5,9% e all’1,3%. In particolare, per la gestione Industria e servizi si assiste nel periodo preso in esame a un incremento degli infortuni in occasione di lavoro dello 0,3% e del 3,8% per quelli in itinere. Le denunce di infortunio sono aumentate al Nord (oltre tremila casi in più), mentre sono diminuite al Sud (-969), al Centro (-781) e nelle Isole (-683). Gli aumenti più sensibili, sempre in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+1.794 denunce) ed Emilia Romagna (+1.238), mentre le riduzioni maggiori sono quelle rilevate in Sicilia (-903) e Puglia (-836). Nei primi tre trimestri 2017 l’aumento infortunistico è stato pari allo 0,1% tra i lavoratori (330 casi in più) e allo 0,2% tra le lavoratrici (+264).

Un dato che fa riflettere è il sensibile aumento delle denunce per i lavoratori di età compresa tra i 55 e i 59 anni e di quelli tra i 60 e i 69 anni, con circa duemila casi in più per entrambe. Inoltre si è riscontrata una diminuzione delle denunce da parte dei lavoratori italiani (-1.600 casi), mentre sono in aumento quelle degli stranieri (+2.200).

I morti sul lavoro sono 16 in più rispetto ai 753 dell’analogo periodo del 2016 (+2,1%), ma 87 in meno rispetto agli 856 decessi denunciati tra gennaio e settembre del 2015 (-10,2%).

Diminuiscono anche le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nei primi nove mesi del 2017: infatti sono state 43.312, oltre 1.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-3,4%).
Dopo anni di continua crescita, il 2017 sembra dunque contraddistinguersi per il trend in diminuzione delle tecnopatie denunciate, già rilevato anche nei mesi precedenti.

Beta Imprese fornisce corsi specifici sulla sicurezza proprio per evitare l’aumento di questi incidenti sul lavoro. Tra i corsi in questione c’è quello per RLS ovvero un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, per l’addetto per il primo soccorso, per RSPP ovvero un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi, la formazione per tutto il personale dipendente e molti altri utili per le aziende.

Investire in sicurezza è importante e fa bene all’azienda e ai dipendenti.

La Formazione nelle imprese e l’Industry 4.0

Ci sono dati positivi riguardo alla formazione all’interno delle aziende. Il 60,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha svolto attività di formazione professionale nel 2015 ( con un aumento del 5% sul 2010). In base al report pubblicato a fine ottobre dall’Istat le percentuali più elevate di imprese formatrici si confermano nei servizi finanziari e assicurativi (93,8%), nelle attività ausiliarie dei servizi finanziari (90,0%) e nella fornitura di servizi di rete (77,4%). Seguono con percentuali minori le industrie manifatturiere del settore tessile e abbigliamento (40,7%) le industrie della carta (51,3%) e del legno (51,5%). La formazione maggiormente seguita è quella relativa all’area ambiente-sicurezza sul lavoro, mentre per gli altri corsi si riscontra un calo tra le imprese (dal 33,7% del 2010 al 32,3% nel 2015).

Complessivamente quasi 3 milioni e mezzo di lavoratori hanno partecipato a corsi di formazione, pari al 45,8% del totale degli addetti (47,8% uomini e 42,5% donne). Un risultato molto positivo per quanto riguarda chi, come noi, investe e fornisce corsi di formazione professionale. È stato calcolato che ogni partecipante ha frequentato in media 21 ore di corso, per un costo medio orario di 57 euro.

Sono molto più attive le grandi imprese, da 250 addetti e più (90%), mentre si registra una minor propensione tra le piccole, nonostante un parziale recupero rispetto al 2010. È emerso anche un maggiore divario tra le imprese del Nord e quelle del Sud.

I dati però diventano negativi se ci si rapporta con le medie europee. Infatti il livello di formazione svolto dalle imprese, in termini di quantità oraria ma anche e soprattutto di obiettivi, ci penalizza nei confronti con l’estero. Difficilmente il credito d’imposta finalizzato alle tematiche d’Industry 4.0, inserito nella legge di bilancio, può risollevare e invertire questa tendenza, soprattutto ora che ne è stata confermata l’applicazione solo per il 2018 e non per il triennio 2018-2020 come era stato inizialmente ipotizzato.

I risultati del confronto con le imprese europee provengono dall’analisi Eurostat 2016, che evidenzia in Italia un valore inferiore di 2,5 punti rispetto alla media europea del 10,8%, di occupati adulti (25-64 anni)coinvolti in percorsi di formazione. Inoltre viene fornita un tipo di formazione diversa rispetto ai nuovi trend digitali ormai classificati come “industry 4.0”, solo 25 milioni di ore su quasi 80 milioni complessivi. Oltre a ciò l’Istat ha calcolato che solo il 23% delle forze di lavoro (occupati o disoccupati) possiede competenze digitali elevate, una percentuale inferiore di nove punti contro il 32% europeo. Dati davvero bassi considerando che, secondo la Ue , nel 2020 il 90% degli impieghi richiederà competenze digitali.

Tra le ragioni del non investimento da parte delle imprese , il 74% ritiene che la formazione non sia necessaria perché hanno un personale già qualificato. Questo non è corretto, il personale per rimanere qualificato deve essere aggiornato costantemente, in modo da essere sempre al passo con le nuove tecnologie e normative in vigore. Il 13% invece considera troppo elevati i costi della formazione professionale. Per questo punto invece possiamo indicare le nostre offerte. Noi forniamo percorsi formativi a misura per la propria azienda che stimolano la crescita e la competitività. Per quanto riguarda i professionisti invece BetaFormazione è l’ideale per mantenersi sempre aggiornati con la formazione continua illimitata.

In conclusione, a livello nazionale la formazione professionale è in crescita, ma rimangono ancora da sviluppare tutte quelle competenze digitali che riguardano l’Industry 4.0 e che saranno il futuro aziendale.

Per avere maggiori informazioni chiamaci al numero +39 0545.900600 o compila il modulo sotto riportato per essere a breve contattato da un nostro operatore.

Successo per la quinta tappa Beta Tour

A pochi giorni dalla conclusione della quinta tappa del Beta Tour, tiriamo le somme di questo evento che, ancora una volta, si è dimostrato un grande successo.

Sono stati circa 300 i partecipanti che giovedì 19 ottobre, al Grand Hotel Duca D’Este di Tivoli Terme, hanno preso parte all’incontro, tutto incentrato sul tema della stabilità dei corsi d’acqua e protezione idraulica proposto dal Main Sponsor Maccaferri. Un argomento nuovo rispetto alle precedenti tappe del format, che ha suscitato il vivo interesse della platea, grazie anche al preziosissimo intervento di Ania Lopez (Consigliere CNI) e al contributo di Bernardo Romiti (Presidente dei Geometri di Roma).

Altra novità molto apprezzata è stato il test informativo sottoposto ai partecipanti alla fine del meeting: una prova per testare l’apprendimento delle conoscenza, realizzato con un software innovativo che ha permesso di interagire con i relatori direttamente da cellulare. Una nuova modalità, quindi, che ha permesso di entrare ancor più nel vivo del dibattito e che ha inoltre decretato un anno di formazione continua accreditata in omaggio (offerto da Beta Formazione) per i primi classificati.

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