2018: confermato il super ammortamento

Con la nuova legge di Bilancio 2018, il Governo Gentiloni, ha confermato il Super ammortamento 2018, ma anziché essere del 140% dal 1° gennaio sarà del 130%.
Ci sono altre novità per il 2018: non sarà rinnovato il super ammortamento auto 2018 al 120%. I contribuenti avranno la possibilità di optare solo per il super ammortamento al 130% e l’iperammortamento al 250%.

Come riporta il sito guidafisco al fine di continuare a sostenere gli investimenti delle imprese in Italia, proprio come è successo per il 2017, il Governo ha optato per il rinnovo degli incentivi, ma ha abbassato la percentuale di ammortamento al 130% ed ha escluso dal rinnovo il super ammortamento auto 2018.
Sono già arrivate le prime proteste da parte del settore auto al governo, ma ancora non si sa se sortiranno il loro effetto.

Nel frattempo spieghiamo come funziona il super ammortamento 2018: è un’agevolazione che incentiva gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e che consente di fruire una maggiorazione del 30% del costo di acquisto, ivi compreso il leasing finanziario, di beni strumentali. In questo modo, ai fini della determinazione dell’IRES e dell’IRPEF, verrà attuata un’imputazione di quote di ammortamento e di canoni di locazione finanziaria più elevati.

Con beni materiali strumentali nuovi si intende:

  • materiali, per cui sono esclusi gli acquisti di beni immateriali;
  • a uso durevole e atti ad essere utilizzati, da parte del soggetto beneficiario dell’agevolazione, all’interno del processo produttivo del soggetto medesimo. Di conseguenza, sono esclusi i cd. beni merce in quanto destinati alla vendita, quelli trasformati o assemblati per la vendita;
  • nuovi, dunque non beni usati.

Il super ammortamento consiste quindi nel poter aumentare del 30% il costo del bene acquistato. Tale costo insieme all’incremento, deve poi essere ripartito in quote costanti annuali, secondo il coefficiente d’ammortamento della categoria alla quale appartiene il bene, per esempio quello per il computer, ha un coefficiente d’ammortamento pari al 20%.
Per cui se il professionista acquista un pc a 1.000 Euro, registra l’acquisto nella contabilità per la stessa cifra, ma poi il costo deducibile dalle tasse, e dalla dichiarazione dei redditi tramite Unico, è per 1.300 euro, con una variazione in diminuzione.
Trattandosi poi, di un bene con valore d’acquisto superiore a 516,46 Euro, l’ammortamento va effettuato in 5 quote costanti, pari al 20% annuo, ciò consente quindi al professionista che ha acquistato un pc con il super ammortamento 130, di dedurre 260 euro per 5 anni.
Se, invece il bene strumentale ha un valore inferiore a 516,46 euro, che con l’incremento arriva a 722,40 euro, può essere dedotto dal reddito in un’unica soluzione.

Ora vediamo nel dettaglio a chi spetta il super ammortamento 2018 al 130%:

  • soggetti titolari di reddito d’impresa;
  • professionisti, con reddito di lavoro autonomo anche svolto in forma associata, ivi compresi i contribuenti nel regime dei minimi.

Invece non spetta a:

  • i contribuenti nel regime forfetario;
  • le imprese marittime.

Il super ammortamento sarà fruibile in relazione agli investimenti effettuati: dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, ovvero entro il 30 giugno 2019, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, il costo di acquisizione è maggiorato del 30 per cento. La maggiorazione non si applica agli investimenti che si avvalgono delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 8, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

In pratica, la durata del super ammortamento 2018 è:
– fino al 31 dicembre 2018;
– fino al 30 giugno 2019 a condizione che entro il 31 dicembre 2018 l’ordine risulti accettato dal soggetto venditore e che entro la medesima data si avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.
Per determinare il momento di effettuazione dell’operazione bisogna far riferimento a quanto stabilito a tal proposito all’interno del TUIR.

Invece è stato riconfermato dalla nuova Legge di Stabilità 2018 l’iper ammortamento 2018 al 250%, previsto per alcuni beni strumentali.
L’iper ammortamento 2018 al 250% per l’Industria 4.0 servirà a dare una maggiore ripresa anche per il settore industriale.
Il piano del Governo Industria 4.0, prevede fino a 2020 importantissime misure:

  • Super ammortamento 130%;
  • Iperammortamento 250% per l’acquisto di beni hi tech;
  • Detrazioni fiscali al 30% per chi investe nelle Pmi innovative e l’assorbimento da parte di società sponsor delle perdite di startup;
  • Detassazione sui capital gain;
  • Nuovo programma di acceleratori d’impresa;
  • Fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad elevato contenuto tecnologico;
  • Attivazione di nuovi fondi di venture capital per le start up in co-matching;
  • Beni strumentali 2018 Nuova Sabatini.

Aumentano gli infortuni e le morti sul lavoro: ecco i dati Inail

Riportiamo i dati Inail relativi ai primi 9 mesi di quest’anno, che registrano un aumento del 2,1% delle morti, e sono state presentate circa 472.000 denunce. Per la precisione sono aumentati gli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro e viceversa (+3,7%), mentre diminuiscono quelli avvenuti in occasione di lavoro (-0,5%).

Come viene riportato da un articolo su Repubblica:

All’aumento delle denunce presentate all’Inail nei primi nove mesi del 2017 ha contribuito soltanto la gestione Industria e servizi con un +0,8% (nel periodo gennaio-agosto l’incremento era del 2%), mentre le gestioni Agricoltura e Conto Stato hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 5,9% e all’1,3%. In particolare, per la gestione Industria e servizi si assiste nel periodo preso in esame a un incremento degli infortuni in occasione di lavoro dello 0,3% e del 3,8% per quelli in itinere. Le denunce di infortunio sono aumentate al Nord (oltre tremila casi in più), mentre sono diminuite al Sud (-969), al Centro (-781) e nelle Isole (-683). Gli aumenti più sensibili, sempre in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+1.794 denunce) ed Emilia Romagna (+1.238), mentre le riduzioni maggiori sono quelle rilevate in Sicilia (-903) e Puglia (-836). Nei primi tre trimestri 2017 l’aumento infortunistico è stato pari allo 0,1% tra i lavoratori (330 casi in più) e allo 0,2% tra le lavoratrici (+264).

Un dato che fa riflettere è il sensibile aumento delle denunce per i lavoratori di età compresa tra i 55 e i 59 anni e di quelli tra i 60 e i 69 anni, con circa duemila casi in più per entrambe. Inoltre si è riscontrata una diminuzione delle denunce da parte dei lavoratori italiani (-1.600 casi), mentre sono in aumento quelle degli stranieri (+2.200).

I morti sul lavoro sono 16 in più rispetto ai 753 dell’analogo periodo del 2016 (+2,1%), ma 87 in meno rispetto agli 856 decessi denunciati tra gennaio e settembre del 2015 (-10,2%).

Diminuiscono anche le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nei primi nove mesi del 2017: infatti sono state 43.312, oltre 1.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-3,4%).
Dopo anni di continua crescita, il 2017 sembra dunque contraddistinguersi per il trend in diminuzione delle tecnopatie denunciate, già rilevato anche nei mesi precedenti.

Beta Imprese fornisce corsi specifici sulla sicurezza proprio per evitare l’aumento di questi incidenti sul lavoro. Tra i corsi in questione c’è quello per RLS ovvero un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, per l’addetto per il primo soccorso, per RSPP ovvero un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi, la formazione per tutto il personale dipendente e molti altri utili per le aziende.

Investire in sicurezza è importante e fa bene all’azienda e ai dipendenti.

La Formazione nelle imprese e l’Industry 4.0

Ci sono dati positivi riguardo alla formazione all’interno delle aziende. Il 60,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha svolto attività di formazione professionale nel 2015 ( con un aumento del 5% sul 2010). In base al report pubblicato a fine ottobre dall’Istat le percentuali più elevate di imprese formatrici si confermano nei servizi finanziari e assicurativi (93,8%), nelle attività ausiliarie dei servizi finanziari (90,0%) e nella fornitura di servizi di rete (77,4%). Seguono con percentuali minori le industrie manifatturiere del settore tessile e abbigliamento (40,7%) le industrie della carta (51,3%) e del legno (51,5%). La formazione maggiormente seguita è quella relativa all’area ambiente-sicurezza sul lavoro, mentre per gli altri corsi si riscontra un calo tra le imprese (dal 33,7% del 2010 al 32,3% nel 2015).

Complessivamente quasi 3 milioni e mezzo di lavoratori hanno partecipato a corsi di formazione, pari al 45,8% del totale degli addetti (47,8% uomini e 42,5% donne). Un risultato molto positivo per quanto riguarda chi, come noi, investe e fornisce corsi di formazione professionale. È stato calcolato che ogni partecipante ha frequentato in media 21 ore di corso, per un costo medio orario di 57 euro.

Sono molto più attive le grandi imprese, da 250 addetti e più (90%), mentre si registra una minor propensione tra le piccole, nonostante un parziale recupero rispetto al 2010. È emerso anche un maggiore divario tra le imprese del Nord e quelle del Sud.

I dati però diventano negativi se ci si rapporta con le medie europee. Infatti il livello di formazione svolto dalle imprese, in termini di quantità oraria ma anche e soprattutto di obiettivi, ci penalizza nei confronti con l’estero. Difficilmente il credito d’imposta finalizzato alle tematiche d’Industry 4.0, inserito nella legge di bilancio, può risollevare e invertire questa tendenza, soprattutto ora che ne è stata confermata l’applicazione solo per il 2018 e non per il triennio 2018-2020 come era stato inizialmente ipotizzato.

I risultati del confronto con le imprese europee provengono dall’analisi Eurostat 2016, che evidenzia in Italia un valore inferiore di 2,5 punti rispetto alla media europea del 10,8%, di occupati adulti (25-64 anni)coinvolti in percorsi di formazione. Inoltre viene fornita un tipo di formazione diversa rispetto ai nuovi trend digitali ormai classificati come “industry 4.0”, solo 25 milioni di ore su quasi 80 milioni complessivi. Oltre a ciò l’Istat ha calcolato che solo il 23% delle forze di lavoro (occupati o disoccupati) possiede competenze digitali elevate, una percentuale inferiore di nove punti contro il 32% europeo. Dati davvero bassi considerando che, secondo la Ue , nel 2020 il 90% degli impieghi richiederà competenze digitali.

Tra le ragioni del non investimento da parte delle imprese , il 74% ritiene che la formazione non sia necessaria perché hanno un personale già qualificato. Questo non è corretto, il personale per rimanere qualificato deve essere aggiornato costantemente, in modo da essere sempre al passo con le nuove tecnologie e normative in vigore. Il 13% invece considera troppo elevati i costi della formazione professionale. Per questo punto invece possiamo indicare le nostre offerte. Noi forniamo percorsi formativi a misura per la propria azienda che stimolano la crescita e la competitività. Per quanto riguarda i professionisti invece BetaFormazione è l’ideale per mantenersi sempre aggiornati con la formazione continua illimitata.

In conclusione, a livello nazionale la formazione professionale è in crescita, ma rimangono ancora da sviluppare tutte quelle competenze digitali che riguardano l’Industry 4.0 e che saranno il futuro aziendale.

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Successo per la quinta tappa Beta Tour

A pochi giorni dalla conclusione della quinta tappa del Beta Tour, tiriamo le somme di questo evento che, ancora una volta, si è dimostrato un grande successo.

Sono stati circa 300 i partecipanti che giovedì 19 ottobre, al Grand Hotel Duca D’Este di Tivoli Terme, hanno preso parte all’incontro, tutto incentrato sul tema della stabilità dei corsi d’acqua e protezione idraulica proposto dal Main Sponsor Maccaferri. Un argomento nuovo rispetto alle precedenti tappe del format, che ha suscitato il vivo interesse della platea, grazie anche al preziosissimo intervento di Ania Lopez (Consigliere CNI) e al contributo di Bernardo Romiti (Presidente dei Geometri di Roma).

Altra novità molto apprezzata è stato il test informativo sottoposto ai partecipanti alla fine del meeting: una prova per testare l’apprendimento delle conoscenza, realizzato con un software innovativo che ha permesso di interagire con i relatori direttamente da cellulare. Una nuova modalità, quindi, che ha permesso di entrare ancor più nel vivo del dibattito e che ha inoltre decretato un anno di formazione continua accreditata in omaggio (offerto da Beta Formazione) per i primi classificati.

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Giornata Nazionale dell’ingegneria della Sicurezza

 

Giornata Nazionale dell’ingegneria della Sicurezza

Venerdì 20 ottobre a Roma avrà luogo la quinta edizione dell’evento organizzato dal Consiglio Nazionale Ingegneri.

 

Tanti sono gli interrogativi su cui si porrà l’attenzione alla Giornata Nazionale dell’ingegneria della Sicurezza organizzata dal CNI con la sponsorship di Beta Imprese e Beta Formazione, giunta quest’anno alla sua 5° edizione. L’appuntamento è per venerdì 20 ottobre a Roma, e sarà un’importante occasione per parlare del ruolo degli ingegneri nel campo della sicurezza e della riduzione dei rischi.


L’evento si svilupperà secondo un format ormai consolidato, che prevede due diversi momenti: durante la mattinata, infatti, esperti e professionisti della sicurezza rilasceranno le loro dichiarazioni in merito ad alcuni temi molto dibattuti. In primis, la necessità di qualificare il RSPP attraverso l’adozione di un capitolato prestazionale, nonché la definizione del ruolo degli ingegneri negli organismi di vigilanza e la responsabilità e l’etica dei professionisti. Nel pomeriggio ci si aprirà invece al dialogo, con la presenza dei più importanti rappresentanti della filiera della sicurezza, chiamati a dare il loro autorevole contributo nella tavola rotonda “La sicurezza nei luoghi di lavoro: sinergia e condivisione”. A coordinare l’incontro, ci sarà la giornalista RAI Maria Concetta Mattei.


I lavori saranno inoltre aperti dai saluti di Armando Zambrano (Presidente CNI), Massimo De Felice (Presidente INAIL) e Gioacchino Giorni (Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). La relazione di apertura è affidata a Gaetano Fede (Consigliere CNI, Responsabile Area Sicurezza).

Ipotesi credito d’Imposta per l’Industria 4.0

È indubbio che la rivoluzione del mondo 4.0 stia investendo anche il settore dell’Industria: tecnologie innovative, automazione e digitalizzazione sono diventati strumenti sempre più indispensabili per vincere la sfida della competitività, soprattutto nell’ottica di migliorare e ottimizzare i processi produttivi. Ed ora, per accelerare ulteriormente il passaggio all’Industria del futuro in Italia, spunta l’ipotesi di un’agevolazione pensata per le aziende e le PMI che vogliano investire su lavoro 4.0 e formazione ICT.

A parlarne è stato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: lo scenario più plausibile sarebbe quello di un credito d’imposta del 50% per le spese legate alla digitalizzazione dei processi produttivi con un limite di spesa di 10 milioni. Probabili sconti anche per la formazione aggiuntiva e tecnologica dei dipendenti.

La decisione andrebbe non solo nella direzione di modernizzare il settore industriale in ottica strategica, ma anche di favorire il rilancio dell’occupazione giovanile in Italia, facendo dell’Industria italiana una leva per trainare i giovani al mondo del lavoro. La probabile manovra, quindi, non è che un’altra fase del capitolo “lavoro-formazione” del piano nazionale Impresa 4.0 e che ricorda, nella forma e nelle modalità, la già assodata formula del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Del resto, è vero che la rivoluzione tecnologica porta con sé numerosi vantaggi, ma per poter cavalcare realmente l’onda della Rivoluzione 4.0 sono necessarie competenze e, di conseguenza, investimenti nella formazione. Per ottenere risultati concreti, è d’obbligo un aggiornamento professionale che, oltre a cogliere il senso della sfida di un mercato in continuo mutamento, prepari i giovani e le aziende alla corretta gestione e al giusto impiego delle innovazioni ICT.

 

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Ingenio al femminile – 4° edizione dell’iniziativa CNI

Ingenio al femminile: storie di donne che lasciano il segno”, giunge alla sua quarta edizione. Per questo nuovo evento, ideato e organizzato dal Consiglio Nazionale degli ingegneri e  dedicato alla valorizzazione della figura femminile nelle professioni tecnico-scientifiche, l’appuntamento è fissato per il 12 Ottobre all’Università degli Studi Roma Tre.

La giornata si svilupperà in un contesto di dibattito con importanti ospiti, ed è suddivisa in due sessioni:

– “VERSO UN FUTURO POSSIBILE” , dalle ore 10.00 alle 13.00

Il forum racconta l’esperienza di quelle donne che sono state in grado di esportare progetti di ricerca di alto livello all’estero, riuscendo a ricoprire ruoli dirigenziali di prestigio, dall’ingegneria all’architettura, dall’economia alla politica.

-“IL CORAGGIO DEL PENSIERO VISIONARIO”,  dalle ore 14.30 alle 17.30
un approfondimento sulla digitalizzazione delle professioni, particolarmente accelerata nel mondo dell’ingegneria. Un focus per imparare a conoscere, comprendere ed utilizzare i nuovi strumenti per la progettazione e il controllo dei processi.

Per maggiori informazioni, visita il sito dedicato all’iniziativa: www.ingenioalfemminile.it

Beta Tour: quinta tappa a Roma sulla stabilità e protezione idraulica

Giovedì 19 Ottobre si terrà a Tivoli Terme (Roma) al Grand Hotel Duca D’Este il quinto appuntamento con Beta Tour 2017, la serie di convegni organizzati in tutta Italia da Beta Imprese e dedicati alle categorie professionali. Tra i main sponsor dell’evento la nostra partner Beta Formazione e Officine Maccaferri Italia, i quali saranno anche protagonisti attivi nella nostra giornata di formazione.

La quinta tappa del Beta Tour 2017 avrà come tema “Piene ed inondazioni: stabilità dei corsi d’acqua e protezione idraulica”. In particolare, l’attenzione sarà posta ai sistemi integrati di difesa e protezione dalle alluvioni e dall’erosione, nonché alle opere strutturali per l’attenuazione del rischio idrogeologico. Sarà quindi un’importante occasione di aggiornamento su un tema molto sentito nella nostra Penisola, che darà luogo a un dibattito tra professionisti, imprese e tecnici del settore.
La partecipazione all’evento permetterà inoltre l’acquisizione di crediti formativi a Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti Industriali. Non solo, perché Beta Formazione fornirà anche una Pen Drive in omaggio contenente corsi formativi per il conseguimento di altri crediti, e in particolare: Ingegneri (8 CFP), Architetti (8 CFP), Geometri (16 CFP), Periti Industriali (11 CFP), Geologi (4 CFP), Periti Agrari (8 CFP).

Inoltre sono previsti quiz intermedi facoltativi che consentiranno ai primi 3 classificati di ricevere in omaggio un abbonamento alla formazione continua illimitata per un anno.

Un evento unico, quindi, pensato per e con professionisti, grazie anche alla collaborazione con gli ordini professionali: CNI, CNC, Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia, Ordine dei Geologi del Lazio, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Roma, Collegio Professionale Periti Industriali di Roma e Provincia e Ordine dei Chimici di Roma.

Vuoi partecipare all’evento? La partecipazione è gratuita!

 

Riserva il tuo post a Beta Tour Roma 2017.

L’importanza dell’adozione di un Modello 231 per le aziende

Il D.Lgs. n. 231/2001 ha compiuto sedici anni l’8 giugno, eppure non sembra manifestare quella “vivacità” che ci si aspetterebbe da un teenager. Nonostante la disciplina sulla responsabilità da reato degli enti rappresenti una delle principali e più profonde innovazioni del nostro sistema penale, si continua infatti a registrare una certa ritrosia ad adottare un Modello 231.

Il campionario dei soggetti interessati all’applicazione della responsabilità amministrativa è ampio e comprende tutti gli enti forniti di personalità giuridica, le società e associazioni anche prive di personalità giuridica. Se a questo si aggiunge la constatazione di quanto sia altrettanto ampio il campionario dei reati presupposto, nonché quanto punitivo sia il sistema delle sanzioni (che vanno da quelle pecuniarie a misure interdittive anche gravi, come la sospensione di licenze e concessioni), davvero non si comprende la ragione del perché l’adozione del modello registri un così scarso successo.

Modello 231: uno strumento utile per tutelare le attività aziendali.

Per una corretta gestione aziendale, senza rischi e successive penalizzazioni, ogni azienda dovrebbe dotarsi di un proprio Modello D. Lgs. 231/2001: quest’ultimo deve essere predisposto “su misura” della realtà organizzativa alla quale fa riferimento e deve quindi derivare da un’attenta analisi dei processi aziendali, al fine di determinare l’esposizione della società stessa ai reati contemplati nel decreto.

Il Modello di organizzazione, gestione e controllo, sia nella sua fase di realizzazione sia nella successiva fase di implementazione, viene inoltre configurato quale completamento dei sistemi presenti nell’Organizzazione. Pertanto non è uno strumento aziendale a sé stante, ma risulta interattivo con il sistema di gestione qualità e ambiente (ISO 9001, ISO 14001/ EMAS e/o di responsabilità sociale (SA 8000 o SCR), il sistema di controllo e gestione sicurezza (D. Lgs. 81/2008 – OHSAS 18001), il sistema Privacy (D. Lgs. 196/2003) etc.

Tutti i vantaggi di una corretta implementazione del Modello 231

Alla luce di quanto rilevato, è ormai chiaro che il Modello 231 rappresenta per un’azienda una vera fonte di tutela e, per certi aspetti, anche di vantaggio competitivo. Tanti sono infatti i pro derivati da una corretta attuazione del modello, che non comprendono solo l’eliminazione di commissioni di reati e successive sanzioni (pecuniarie e interdittive), ma che comportano persino un miglioramento nella gestione delle attività aziendali. Ad esempio,
a guadagnarci sono anche la salute dei lavoratori e la salute dell’ambiente: tutte pratiche che da portano beneficio anche all’immagine e alla reputazione dell’azienda, che in questo modo mantiene la fiducia degli stakeholders, il valore per azionisti e per il mercato.

Se vuoi adottare anche tu un Modello 231 per le tue attività aziendali, contattaci al numero 0545.900600: un nostro operatore sarà disponibile entro un minuto!