Efficienza energetica in Campania: fino a 100 mila euro per le PMI

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania emesso il 29 maggio 2017 è stato pubblicato un “Avviso per la concessione di contributi per la realizzazione di piani di investimento aziendali per l’efficientamento energetico”. Grazie a questo nuovo bando sarà possibile per le PMI con sede legale o unità locale in Campania, non soggette agli obblighi di cui all’art. 8 comma 3 del D.Lgs. n. 102/2014, di ottenere un contributo a fondo perduto fino ad un massimo di 100 mila euro.

Gli interventi soggetti a contributi previsti dal bando sono i seguenti:

  • realizzazione di una diagnosi energetica conforme ai requisiti previsti dal D.Lgs. n. 102/2014 Allegato 2;
  • realizzazione di almeno un intervento di efficientamento energetico avente tempo di ritorno economico inferiore o uguale a quattro anni, tra quelli previsti dalla diagnosi energetica;
  • adozione del SGE (Sistema di Gestione dell’Energia) in conformità al disposto della norma ISO 50001.

C’è da dire che entrambe le prime due realizzazioni sono obbligatorie per accedere al bando, mentre la seconda rimane facoltativa, ma costituisce un requisito di priorità. In sostanza in caso di mancata adozione del SGE, il piano di investimento verrà finanziato esclusivamente in caso di risorse ancora disponibili.

La scadenza per la presentazione della manifestazione di interesse scade il 14 luglio 2017.

 

Detassazione Premi Produttività per la regione Emilia-Romagna: siglato accordo in data 16/05/2017

Il 16 maggio scorso, tra le organizzazioni regionali di Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Confartigianato, CGIL, CISL e UIL e la Regione Emilia Romagna, è stato siglato un importante accordo per la detassazione dei premi di produttività. Vediamone sinteticamente i punti più salienti.

Quanto si risparmierà?

Grazie all’accordo si potranno detassare premi di risultato fino a 3.000 euro di importo, applicando un’imposta sostitutiva pari al 10%.

Cosa sono i premi di produttività?

Sono quei premi legati al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Tali obiettivi devono essere, obbligatoriamente, misurabili e verificabili sulla base di almeno uno dei vari indicatori che sono stati previsti dall’accordo.

Chi ne potrà beneficiare?

I beneficiari sono i dipendenti delle aziende aventi sede legale in Emilia Romagna, anche se svolgono il loro lavoro in unità operative fuori regione, e i dipendenti di aziende che, pur avendo sede legale in altre regioni, operano in unità operative in Emilia Romagna. Per entrambe le categorie di lavoratori vi è la necessità, per beneficiare delle agevolazioni, di non aver superato la soglia di euro 80.000 per redditi derivanti da lavoro dipendente nell’anno precedente.

È possibile optare per altre agevolazioni?

In sostituzione del premio di risultato si potrà scegliere l’erogazione di prestazioni e servizi con finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, con l’esenzione totale dell’imposta sostitutiva.

 

Comunicazioni IVA 1° trimestre 2017 prorogate al 12 giugno

Il termine del 31 maggio 2017 per la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva è stato prorogato al 12 giugno. Il provvedimento di proroga, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2017, è stato firmato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, ed è stato registrato dalla Corte dei Conti.

Un sospiro di sollievo per i professionisti che vedevano concentrarsi in un’unica scadenza sia l’invio dei dati delle liquidazioni con periodicità trimestrale e sia la trasmissione delle fatture ricevute ed emesse, adempimento che solo per il 2017 è stato reso semestrale. Anzi, dalle associazioni di categoria, fanno sapere che viste le innumerevoli difficoltà che questo ennesimo adempimento ha generato, tra l’altro segnalato prontamente dai commercialisti, una proroga di soli dodici giorni appare insufficiente. Per questo, con molta probabilità, si chiederà un’ulteriore proroga, anche perché l’implementazione delle procedure per la comunicazione ha richiesto oltre cinque mesi di tempo, infatti il modello con le relative istruzioni e le specifiche tecniche di trasmissione sono state approvati dall’Agenzia delle Entrate solo in data 27 marzo, appena due mesi prima della scadenza.

SMART WORKING in Italia: tra ritardi e opportunità

La tradizionale idea di lavoro che ci viene dalle precedenti generazioni è un’idea che potremmo sintetizzare in uno schema lineare di questo tipo: sveglia, colazione e minuti contati per raggiungere un ufficio nel quale passare gran parte della propria giornata. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi dieci anni hanno in parte sovvertito questa routine quotidiana per molti lavoratori. Prima i laptop, poi, soprattutto, tablet e smartphone, hanno infatti consentito a tanti di lavorare senza raggiungere fisicamente la propria scrivania. Questo tipo di approccio, definito “smart working”, sta spopolando nel mondo per una serie di motivi: innanzitutto la libertà del lavoratore, che può gestire il proprio tempo in maniera ottimale, lavorando ovunque e a qualunque ora si desideri; c’è poi una certa convenienza economica, infatti le aziende possono evitare di installare postazioni, di prevedere mense aziendali e fornire buoni pasti (a questo va aggiunto il risparmio da parte dei lavoratori per i costi di trasporti per raggiungere il posto di lavoro).

 

La realtà dello smart working è ormai solida in molti paesi europei. Numeri davvero importanti, però, sono quelli che vengono dagli Stati Uniti, dove tra il 2007 e il 2014 si è avuta una crescita del 78% del fenomeno. Anche in Giappone si stanno attrezzando la gran parte delle aziende, proprio per ridurre gli spazi di lavoro. E in Italia? Siamo ancora lontani anche dalla media europea, infatti il lavoro a distanza riguarda solo il 2% dei lavoratori italiani, dato che ci colloca all’ultimo posto nella UE.  

SmArt and Coop: al via il bando

La Fondazione CR Firenze e la Legacoop Toscana hanno presentato nei giorni scorsi un bando destinato a nuove imprese cooperative operanti nei settori del turismo e della cultura, aventi una compagine sociale formata da soggetti under 40. La mission del bando è quella di favorire un nuovo  tipo di turismo, più rispettoso dei valori e delle identità territoriali, un turismo attento alla sostenibilità ambientale e al coinvolgimento attivo delle comunità locali.

I due enti hanno messo a disposizione dei soggetti interessati un’apposita area del sito smartandcoop.it sulla quale, fino al 16 giugno 2017, si potranno inviare i progetti. Nello stesso sito è possibile rinvenire tutte le informazioni per partecipare. Preannunciamo che per poter accedere al bando bisogna essere un team di minimo 3 e massimo 5 soggetti al di sotto dei quaranta anni e residenti in Toscana.

Entro il 14 luglio saranno selezionate le idee più meritevoli e che avranno a disposizione uno spazio di co-working presso Impact Hub Firenze e una borsa di studio individuale del valore di 3mila euro. Al termine del percorso, il progetto ritenuto migliore dalla commissione sarà il destinatario di un contributo pari a 10mila euro a fondo perduto, per l’avvio della cooperativa.

Premio Marzotto 300.000 euro alla migliore Start-Up

Il termine per presentare la propria candidatura per la settima edizione del Premio Gaetano Marzotto scade il 12 giugno 2017. Il concorso rivolto alle PMI innovative e alle giovani start-up ha un montepremi di oltre 2 milioni e 500 mila euro, destinato a nuovi imprenditori che siano in grado di far convivere innovazione, impresa e società, creando una sinergia concreta tra il mondo dell’innovazione e quello dell’industria italiani, con un orizzonte internazionale. Un percorso volto a sostenere le PMI innovative e le start up in fase seed in uno spirito di condivisione tra grandi aziende e giovani imprese innovative. 

Il bando Premio per l’impresa, rivolto a società costituite con un fatturato di almeno 100mila euro, prevede un premio pari a 300mila euro, mentre il bando Premio dall’idea all’impresa, rivolto a startup con team dall’età media inferiore a 35 anni, prevede una somma di euro 50mila. Una bella occasione, visto anche che la partecipazione al Premio è gratuita e possono partecipare persone fisiche, team di progetto, startup e imprese già costituite, che abbiano una nuova idea imprenditoriale, in grado di generare una ricaduta economica e un impatto sociale positivo principalmente sul territorio italiano, con sede e base di sviluppo in Italia, ma capacità di crescita internazionale. 

Superammortamenti nel modello Redditi 2017

In Redditi 2017, dopo l’assaggio in Unico 2016 (limitato agli acquisti di beni materiali strumentali effettuati nel periodo dal 15 ottobre al 31 dicembre 2015), entra a regime la maggiorazione del 40% degli ammortamenti e canoni di leasing per nuovi investimenti nei modelli dichiarativi per la generalità delle imprese.

La maggiorazione si applica all’acquisto di beni: materiali, strumentali e nuovi. Su questo c’è da prestare un minimo di attenzione, poiché il requisito della materialità esclude di fatto dal bonus i beni immateriali e il requisito della strumentalità esclude dall’agevolazione i beni merce, quelli cioè non soggetti ad ammortamento. C’è da precisare, però, che il bonus spetterà anche per i veicoli non strumentali, ma non per fabbricati e costruzioni, beni hanno coefficienti di ammortamento tabellare inferiori al 6,5% e le tipologie di beni indicati nell’allegato alla legge 208/2015.

Importante è anche il requisito della novità. Il bene, per usufruire dei cosiddetti superammortamenti, infatti, deve essere acquistato dal produttore o dal rivenditore oppure da un soggetto diverso a patto che esso non sia già stat utilizzato da parte del cedente o di altro soggetto.

Per quanto riguarda i contratti di locazione finanziaria, l’agevolazione spetta all’utilizzatore e riguarda esclusivamente le quote capitale dei canoni. Resta dunque fuori dal calcolo del beneficio la quota interesse. Per i contratti di locazione operativa o noleggio, invece, l’agevolazione spetta al locatore – proprietario –  in relazione alle quote di ammortamento del bene.

Start Up: semplificazioni in arrivo

A partire dal 22 giugno gli atti costitutivi delle Start-up innovative si potranno modificare con una procedura online con firma digitale. È questa la novità del decreto del 4 maggio 2017 del direttore generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, in attuazione al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 28 ottobre 2016. Sono state quindi approvate le specifiche tecniche per la redazione informatica dell’atto di modifica dell’atto costitutivo e del relativo statuto.

Peraltro, sempre a partire dal 22 giugno e in virtù del medesimo decreto, al fine di favorire l’avvio di attività imprenditoriali e con l’obiettivo di garantire una più chiara ed uniforme applicazione delle disposizioni in materia di start-up innovative e di incubatori certificati, anche la costituzione delle nuove start-up potrà avvenire tramite la redazione di un atto sottoscritto con firma digitale.

Per usufruire di questa semplificazione, gli atti dovranno essere redatti in osservanza del modello uniforme adottato dal MISE e trasmessi al competente ufficio del registro delle imprese. Tale modello è indispensabile ai fini dell’iscrizione nella sezione speciale relativa alle start-up innovative del registro imprese a cui è riservata una normativa di vantaggio sotto vari aspetti (fiscale, societario, gestionale, finanziario, ecc.).

Emilia Romagna – nuovo bando per le Start up

A partire dalle ore 10 del 10 maggio e fino alle ore 17 del 30 novembre 2017 sarà possibile presentare le domande per partecipare al nuovo bando per l’avvio e il consolidamento delle start up innovative ad alta densità di conoscenza, approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, con delibera numero 451 del 10 aprile 2017.

Al bando, che ha l’obiettivo di favorire la nascita e la crescita di start up in grado di generare nuove nicchie di mercato attraverso nuovi prodotti, sistemi di produzione e servizi, si rivolge alle piccole e micro imprese, regolarmente costituite come società di capitali (quindi spa, srl, srl uninominali, consorzi, società consortili e cooperative). La dotazione finanziaria pari a 4mln e 500 mila di euro consentirà una ampia partecipazione per tutte le società operanti nella Regione.

Gli interventi ammessi dal bando sono stati divisi in due tipologie (A e B). Per la tipologia A, riservata a quelle società costituite successivamente al 1° gennaio 2014 è previsto il finanziamento relativo alle seguenti spese: macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi strettamente funzionali; affitto e noleggio laboratori e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese di costituzione (max 2.000 euro); spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 25.000,00 €); consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione.

Per la tipologia B, riservata alle società costituite dopo il 1° aprile 2012, sono ammessi costi riguardanti: acquisizione sedi produttive, logistiche, commerciali; le imprese con sede legale esterna alla Regione Emilia-Romagna potranno acquistare solo sedi produttive nel territorio regionale (max 50% costo); macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi strettamente funzionali; spese di affitto e noleggio laboratori e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 10% del costo totale del progetto); consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione.

La presentazione delle domande dovrà avvenire esclusivamente online. Per questo il sito della Regione Emilia Romagna, prima dell’apertura del bando, metterà a disposizione degli utenti un applicativo, denominato Sfinge 2020, per l’inoltro della documentazione.

La scissione atipica delle società

La massima numero 28 del Comitato regionale dei notai della Campania, interpretando con flessibilità il disposto dell’articolo 2506 del codice civile, in tema di scissione asimmetrica, afferma che “è legittima la scissione con la quale si costituiscano tante società unipersonali quanti sono i soci della società scissa, aventi ciascuna come socio uno dei soci della società scissa, i quali rimangono soci anche della società scissa con le medesime quote di partecipazione che essi avevano prima della scissione; ognuna delle società beneficiarie, rispetto alle altre, deve essere – però – dotata in sede di scissione di un patrimonio proporzionale alla quota di cui il loro unico socio è titolare nella società scissa”.

Si è cercato, dunque, di superare la lettura restrittiva dell’articolo 2506 del codice civile, finora spesso accettata dai notai, per la quale dovrebbe escludersi che la scissione asimmetrica possa attuarsi con l’attribuzione ai singoli soci della società scissa dell’intero capitale di ognuna delle società beneficiarie, senza che, in maniera contestuale, gli altri ricevano una relativa attribuzione di quote nella società scissa. Oggi, con la massima del Comitato regionale dei notai della Campania, si chiarisce che se il patrimonio attribuito a ciascuna società beneficiaria sia proporzionale alle quote dei soci nella società scissa e le quote di partecipazione dei soci alla società scisse rimangano immutate, allora non dovrebbe esserci alcun problema nel considerare legittima questa particolare scissione asimmetrica.