Case ad alta efficienza energetica, prorogato il taglio Iva del 50%

Anche per tutto il 2017 sarà possibile usufruire degli incentivi con una detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata per l’acquisto di nuove abitazioni ad alta efficienza energetica direttamente dalle imprese costruttrici. Questa è la principale novità inserita nella legge di conversione del decreto Milleproroghe (Dl 244/2016). L’incentivo era scaduto il 31 dicembre 2016 ed è stato reintrodotto del decreto Milleproroghe, con un emendamento approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato.

La proroga va nella “direzione di promuovere una politica delle costruzioni orientata al rinnovo urbano con edifici di qualità”, si legge in una nota diramata dall’Ance, per la quale questa misura diventa “uno degli strumenti più efficaci pensati per stimolare il mercato residenziale e coniugare risparmio e rilancio economico”.

Il provvedimento permette di raggiungere – secondo l’Ance – un doppio obiettivo: superare la “disparità di trattamento” tra chi compra case ad efficienza energetica da privati rispetto a chi si rivolge al nuovo e riqualificato in chiave green e indirizzare la domanda verso un mercato immobiliare di qualità, che favorisca il risparmio sulla bolletta energetica nazionale.

Piano Industria 4.0: ecco le linee guida per imprese e professionisti

Sono finalmente state rese note dal Ministero dello Sviluppo Economico le linee guida per poter usufruire di tutte le agevolazioni per le imprese e per i professionisti che rientrano nel piano nazionale Industria 4.0. Sono quattro le direttrici strategiche contenute nel piano: investimenti innovativi allo scopo di stimolare l’adozione di nuove tecnologie e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione; infrastrutture abilitanti per assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati; competenza e ricerca da creare e stimolare attraverso percorsi formativi ad hoc; awareness e governance per diffondere la conoscenza e le applicazioni delle tecnologie contenute nel piano e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Ma il piano del Ministero e del governo per i prossimi anni è quello di introdurre anche una gamma di misure agevolative, a partire dal super e dall’iperammortamento con aliquota rispettivamente al 140 e al 250% per dare sostegno e incentivi a quelle imprese che investono in beni strumentali nuovi e/o in beni materiali o immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica, per proseguire con l’aumento dal 25 al 50% del credito d’imposta alla ricerca per stimolare la spesa privata in ricerca e per garantire la competitività futura delle imprese, per finire con una serie di misure per le start up innovative, misure finalizzate a sostenere le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di attività. Questa scelta sarà incentivata con detrazioni fiscali fino al 30%.
Infine è prevista l’apertura di un fondo di garanzia, che permette di sostenere le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie.

Fai risparmiare la tua azienda con i corsi in E-learning

Grazie ai corsi in E-learning di Beta Imprese puoi far seguire ai tuoi dipendenti i corsi di formazione e abilitazione al ruolo di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione quando e dove vuoi.
Puoi seguire i corsi in base ai tuoi impegni e su qualsiasi dispositivo e grazie alle lezioni audio e video è tutto più semplice. Grazie alla nostra piattaforma potrai mettere in pausa e tornare indietro per rivedere i contenuti.

I vantaggi della piattaforma e-learning

– L’utente può seguire il corso attraverso qualsiasi dispositivo: pc tablet e smartphone
– Segui i corsi quando vuoi: l’utente può mettere il video in pausa, tornare indietro se vuole ripassare un determinato contenuto, o rivedere il corso tutte le volte che vuole
– Assistenza telefonica didattica, organizzatica, tecnica e amministrativa dalle 08.00 alle 20.00 tutti i giorni.

Contattaci senza impegno per ottenere maggiori informazioni.

Arrivano i nuovi Criteri Ambientali Minimi

Saranno operativi dal 13 febbraio i cosiddetti CAM, i Criteri Ambientali Minimi, che le Pubbliche Amministrazioni dovranno seguire per la realizzazione di lavori per nuove costruzioni, per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici pubblici e per l’affidamento di servizi di progettazione. L’aggiornamento dei Criteri Ambientali Minimi si è reso necessario in seguito alle innovazioni tecniche e commerciali del mercato, ai cambiamenti tecnologici riscontrati negli ultimi anni, ai contenuti del Nuovo Codice degli appalti e al Nuovo Conto Termico I nuovi CAM, inseriti nel Decreto Ministeriale 11 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2017, vanno a sostituire i vecchi Criteri che dal 2008 hanno orientato le gare pubbliche.
Cosa cambierà con i nuovi CAM? Intanto deve essere attentamente valutata la capacità tecnica del progettista, un professionista abilitato e iscritto agli albi o registri professionali, accreditato dagli organismi di certificazione energetico-ambientale degli edifici accreditati secondo la norma internazionale ISO/IEC 17024, che deve verificare la possibilità di recuperare edifici esistenti, localizzare l’opera pubblica in aree già urbanizzate o riutilizzare aree dismesse. Alla sua proposta sarà attribuito un punteggio premiante.
Inoltre, per essere scelto, il progetto deve garantire risparmio idrico, illuminazione naturale e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, ma anche assicurare l’inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli. I componenti edilizi devono garantire la possibilità di essere sottoposti a demolizione selettiva ed essere riciclabili o riutilizzabili, a fine vita.
Nelle nuove costruzioni, l’indice di prestazione energetica globale dovrà corrispondere almeno alla classe A3.
L’Amministrazione deve inoltre verificare che il progetto preveda l’uso di materiali composti da materie prime rinnovabili, una distanza minima per l’approvvigionamento dei prodotti da costruzione e il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’edificio. Almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione degli edifici deve essere avviato a operazioni per essere riutilizzato, recuperato o riciclato.

Fallimento: cambiano le regole

È stato approvato alla Camera dei Deputati in data 1 febbraio 2017 il ddl di riforma del diritto fallimentare voluto dal ministro della giustizia Andrea Orlando. Attendendo il passaggio al Senato che secondo il Governo avverrà a breve, possiamo analizzare quella che risulterà essere una piccola rivoluzione nel settore del diritto fallimentare.

La riforma propone una serie di novità importanti in una normativa che risale al 1942 ed era oggettivamente molto datata e non in linea con gli attuali scenari del diritto commerciale. In sintesi si è voluto introdurre un principio fondamentale che è quello di anticipare il fallimento e cercare di scongiurarlo. Secondo quanto previsto dal ddl, infatti, si anticipano le procedure di allerta, si cerca di prevenire il fallimento quando è ancora possibile e si rimedia ad alcune lacune che riguardavano i gruppi di impresa.

A livello professionale, la novità senz’altro più interessante è l’intenzione di professionalizzare chi segue le anziende in difficoltà. Il ddl, infatti, prevede che presso le Camere di Commercio venga istituito un “servizio di composizione assistita della crisi” che avrà il compito di allertare in una fase preventiva al default. L’istituzione di questo nuvo servizio si basa sul fatto che circa l’87% delle imprese fallite presentavano problemi di insolvenza almeno tre anni prima, quindi c’erà tutto il tempo di prevenire la crisi.

Nell’ambito della procedura il ddl prevede un concordato che dia garanzia di continuità anziendale, di mantenimento dei livelli occupazionali dell’impresa e un’adeguata soddisfazione dei creditori. Il concordato liquidatorio sarà consentito solo nel caso in cui sia rispettata la soglia del 20% di soddisfazione dei crediti chirografari. Per quanto riguarda, invece, i gruppi di impresa, è prevista la possibilità di trattare la crisi e l’insolvenza delle imprese plurime di uno stesso gruppo individuando un unico tribunale ed un’unica procedura.