Emilia Romagna – nuovo bando per le Start up

A partire dalle ore 10 del 10 maggio e fino alle ore 17 del 30 novembre 2017 sarà possibile presentare le domande per partecipare al nuovo bando per l’avvio e il consolidamento delle start up innovative ad alta densità di conoscenza, approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, con delibera numero 451 del 10 aprile 2017.

Al bando, che ha l’obiettivo di favorire la nascita e la crescita di start up in grado di generare nuove nicchie di mercato attraverso nuovi prodotti, sistemi di produzione e servizi, si rivolge alle piccole e micro imprese, regolarmente costituite come società di capitali (quindi spa, srl, srl uninominali, consorzi, società consortili e cooperative). La dotazione finanziaria pari a 4mln e 500 mila di euro consentirà una ampia partecipazione per tutte le società operanti nella Regione.

Gli interventi ammessi dal bando sono stati divisi in due tipologie (A e B). Per la tipologia A, riservata a quelle società costituite successivamente al 1° gennaio 2014 è previsto il finanziamento relativo alle seguenti spese: macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi strettamente funzionali; affitto e noleggio laboratori e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese di costituzione (max 2.000 euro); spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 25.000,00 €); consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione.

Per la tipologia B, riservata alle società costituite dopo il 1° aprile 2012, sono ammessi costi riguardanti: acquisizione sedi produttive, logistiche, commerciali; le imprese con sede legale esterna alla Regione Emilia-Romagna potranno acquistare solo sedi produttive nel territorio regionale (max 50% costo); macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi strettamente funzionali; spese di affitto e noleggio laboratori e attrezzature scientifiche (massimo 20% del costo totale del progetto); acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi (massimo 10% del costo totale del progetto); consulenze esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione.

La presentazione delle domande dovrà avvenire esclusivamente online. Per questo il sito della Regione Emilia Romagna, prima dell’apertura del bando, metterà a disposizione degli utenti un applicativo, denominato Sfinge 2020, per l’inoltro della documentazione.

Il trend positivo del mercato digitale

Il mercato digitale del nostro paese sembra aver preso la strada giusta verso la crescita. Infatti dopo il 2013, l’anno orribilis che ha fatto registrare un preoccupante calo del -4,4%, e il 2014, in cui il calo è stato del -1,4%, il 2015 ha dato segnali di ripresa con un +1,0% e il 2016 ha confermato il trend di crescita attestandosi al +1,8%, risultato ben al di sopra delle previsioni. Attualmente il mercato digitale italiano vale ben 66,1 miliardi di euro.

Secondo la Assiform, l’associazione di Confindustria che riunisce le aziende che si occupano di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il 2017 farà registrare risultati ancora più positivi. Si intravede, infatti, un ulteriore miglioramento del +2,3% spinto dalle componenti maggiormente legate all’innovazione. Il panorama del mercato digitale è in forte crescita in tutta Europa e le aziende del nostro paese devono rimanere al passo se si vuole continuare ad essere competitivi. L’attuale risultato è già importante se si considera che nei mercati innovativi lo sforzo appare doppio per le nostre imprese che devono scontrarsi con alcuni ritardi sul versante della digitalizzazione.

Modelli per i contributi legati alla Sabatini-Ter

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato in questi giorni la circolare applicativa in cui sono contenute le indicazioni sui modelli da presentare per usufruire dei finanziamenti e delle agevolazioni per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese ai sensi della cosiddetta Sabatini-Ter. Si fa riferimento a tutte le istanze di accesso ai contributi, sia quelle relative agli investimenti ordinari sia quelle relative agli investimenti in tecnologie digitali. La domanda di agevolazione deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico, deve essere presentata in bollo, tranne nei casi in cui a inoltrarla sono Pmi del settore agricolo o della pesca, inviata tramite pec alle banche o agli intermediari finanziari aderenti alla convenzione con la Cassa dei depositi e prestiti. Questo è un passaggio fondamentale perché il procedimento inizia proprio con questa operazione. Nella circolare, inoltre, è specificato che tutti i beni oggetto di agevolazione devono essere capitalizzati e risultare nell’attivo patrimoniale dell’impresa beneficiaria per almeno tre anni.
I contributi che le imprese che rispettano i requisiti richiesti andranno a ricevere copriranno, sulla base di quanto previsto dalla normativa di riferimento e prorogato con la Legge di Stabilità 2017, parte degli interessi sui finanziamenti bancari e sono pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75%, su un piano convenzionale di ammortamento, della durata di cinque anni. Ricordiamo che la Sabatini Ter mette a disposizione 28 milioni di euro per l’anno 2017, 84 milioni per il 2018, 336 milioni per il triennio 2019-2021 (1212 ad anno), 84 milioni per il 2022 e 28 milioni per il 2023.

Piano Industria 4.0: ecco le linee guida per imprese e professionisti

Sono finalmente state rese note dal Ministero dello Sviluppo Economico le linee guida per poter usufruire di tutte le agevolazioni per le imprese e per i professionisti che rientrano nel piano nazionale Industria 4.0. Sono quattro le direttrici strategiche contenute nel piano: investimenti innovativi allo scopo di stimolare l’adozione di nuove tecnologie e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione; infrastrutture abilitanti per assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati; competenza e ricerca da creare e stimolare attraverso percorsi formativi ad hoc; awareness e governance per diffondere la conoscenza e le applicazioni delle tecnologie contenute nel piano e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Ma il piano del Ministero e del governo per i prossimi anni è quello di introdurre anche una gamma di misure agevolative, a partire dal super e dall’iperammortamento con aliquota rispettivamente al 140 e al 250% per dare sostegno e incentivi a quelle imprese che investono in beni strumentali nuovi e/o in beni materiali o immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica, per proseguire con l’aumento dal 25 al 50% del credito d’imposta alla ricerca per stimolare la spesa privata in ricerca e per garantire la competitività futura delle imprese, per finire con una serie di misure per le start up innovative, misure finalizzate a sostenere le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di attività. Questa scelta sarà incentivata con detrazioni fiscali fino al 30%.
Infine è prevista l’apertura di un fondo di garanzia, che permette di sostenere le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie.