Inail e Federchimica, uniti per la sicurezza sul lavoro e la salute

Siglato l’accordo tra Inail e Federchimica, della durata di 3 anni, che conferma l’intesa sottoscritta già con un primo accordo del 2013. Questo accordo dimostra la volontà di un impegno congiunto tra la federazione nazionale dell’industria chimica, che ricordiamo conta circa 1400 imprese e 92mila dipendenti, e l’Inail, volta a garantire la tutela per la sicurezza e la salute dei lavoratori del settore.

Comitato di coordinamento Inail e Federchimica

L’applicazione del suddetto accordo, consisterà nella formazione di un comitato composto da sei persone di cui tre referenti Inail e tre di Federchimica, che si occuperà del monitoraggio delle attività e dell’emissione di accordi attuativi.

Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro

Il progetto di collaborazione prevede la condivisione di esperienze, professionalità e strumenti per il monitoraggio dei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro e dei risultati ottenuti, al fine di adeguarsi alla norma UNI ISO 45001:2018 e che, già attuati nelle aziende del settore, permettono una riduzione dei costi del premio assicurativo Inail.

Controllo dei fattori di rischio

Ulteriori punti dell’accordo sono:

  • Informazione per le aziende chimiche, sulla base di statistiche sul settore
  • Sperimentazione di soluzioni per il controllo dei rischi
  • Ricerca sulla sicurezza nella gestione delle sostanze chimiche

Progetto pilota con Echa

Nel 2018 l’accordo ha già portato i primi risultati, tra cui l’indagine pilota realizzata in collaborazione con la European Chemicals Agency (Echa). La prima indagine in un paese UE che ha contribuito a raccogliere informazioni sull’applicazione del Reach (Registration, evaluation, authorisation of chemicals), regolamento europeo per le sostanze chimiche, focalizzandosi sulle schede di sicurezza, la loro fruibilità ed il loro utilizzo in ambito aziendale.

Data Breach, cosa vuol dire?

Data Breach e Gdpr: con l’avvento del Gdpr siamo stati abituati a termini nuovi per indicare violazione privacy e dati, tra questo anche Data Breach. Nello specifico quando parliamo di Data Breach intendiamo la violazione della sicurezza di un data base informatico contenente dati personali ,violazione che può  portare alla perdita, modifica o furto degli stessi dati.

Il processo di violazione dei dati aziendali non è sempre relativo ad un attacco hacker esterno, ma spesso legato ad una incapacità nel gestire le misure di sicurezza interna per proteggere i database aziendali.

Ad esempio, uno dei Data Breach più rilevati è dato dalla perdita o dal furto del dispositivo nel quale sono archiviati dati personali in possesso dell’azienda o del professionista.

Oppure, il database può essere violato da soggetti autorizzati ad accedere, che però con atteggiamento malevolo, diffondono dati personali pubblicamente oppure provano a vendere gli stessi dati o li utilizzano per scopi criminosi.

Ultimo caso è elativo ai malware, attacchi informatici esterni ai data base che riescono ad impedire ai proprietari dei database l’accesso ai propri dati , se ne impossessano e chiedono pagamento di riscatto.

Come comportarsi in caso di Data Breach?

Nel caso di Data Breach, come spiegato sul sito ufficiale del Garante della Privacy è necessario che il titolare del trattamento dei dati, notifichi l’avvenuta violazione della repository dati entro 72 ore dalla scoperta del problema.

Quali tipi di violazioni comunicare?

E’ fondamentale comunicare tutti quei tipi di violazione che possono creare problemi ai soggetti di cui si posseggo i dati, esponendoli a rischi quali discriminazione, furto di identità truffe o frodi e perdite finanziarie, danni della reputazione e alla riservatezza.

Come redigere la notifica?

La notifica deve contenere le informazioni indicate nell’articolo 33 parte 3 del Regolamento UE 2016/679 come indicato nell’allegato Provvedimento del Garante del 30 luglio 2019 sulla notifica delle violazioni dei dati personali (doc. web n. 9126951), e compilare il relativo modello  allegato da scaricare e compilare.

Il modulo poi deve essere firmato con firma digitale e inviato al Garante tramite PEC , all’indirizzo mail: protocollo@pec.gpdp.it, oppure ad email classica protocollo@gpdp.it, firmata e accompagnata da documento di identità.

Importante non dimenticare l’oggetto della mail: “NOTIFICA VIOLAZIONE DATI PERSONALI”.

Se la violazione dei dati può comportare gravi conseguenze ai titolari dei dati, questi ultimi devono essere informati, soprattutto se è risultato impossibile limitare le conseguenze relative.

Per ultimo è necessario tenere traccia di tutte le violazioni in un apposito registro.

 

 

Infortuni sul lavoro: arredamento e legno tra i settori più a rischio

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato due circolari per l’internalizzazione delle imprese in paesi extra-UE: i finanziamenti sono destinati alle PMI.

In vigore la nuova regola tecnica per la prevenzione incendi

La regola tecnica prevenzione incendi  è entrata in vigore il 21 Dicembre 2019. Riguarda la progettazione, realizzazione e esercizio degli impianti per la produzione di calore che siano alimentati da combustibili gassosi, approvata con decreto del ministero dell’Interno dell’8 novembre 2019.

DAC 6: cos’è e cosa dice in merito al segreto professionale degli avvocati

Corso su I rapporti dell’Avvocato

IN COSA CONSISTE QUESTA DIRETTIVA?

In pratica la Dac6 impone a tutti i soggetti coinvolti, come terzi, in transazioni sospette da parte dell’azienda presso la quale prestano il proprio lavoro di consulente legale, commercialista, consulente del lavoro , tributaristi, notai e perfino banche a denunciare le transazioni sospette all’Agenzia delle Entrate.

Al momento la Dac 6 è applicata solo alle operazioni oltre confine di aziende di media/grande dimensione.

MA QUAL E’ L’OBIETTIVO DELLA DAC 6?

Innanzitutto l’obiettivo primario di questa direttiva è quello di incoraggiare la lotta all’evasione aumentando la collaborazione tra paesi dell’Unione Europea.

Ma nasconde in se uno stravolgimento della deontologia del professionista, come l’obbligo di riservatezza. Inoltre la direttiva appare in disaccordo con la normativa europea che riconosce a chiunque il diritto al silenzio.

Si aggiunge a tale diritto e alla questione codice deontologico del professionista anche la questione consulenziale, per cui, come ben sappiamo, nella pratica spesso il professionista supporta il cliente nel cercare di limitare i costi e le spese in tasse in modo legale. Ci si chiede dunque, se, questi stessi consigli dei consulenti e professionisti in materia possano essere dunque oggetto di autodenuncia.

QUALI SONO I CONTENUTI DELLA DIRETTIVA DAC 6?

La direttiva impone che tutti i soggetti intermediari, sopra citati, pongano attenzione e verifichino alcuni dei seguenti potenziali elementi di rischio fiscale:

1.Elementi distintivi generici, come:

  • Condizione di riservatezza che obbliga il professionista a non comunicare ad autorità fiscali eventuali illeciti e o stratagemmi che possano garantire vantaggi fiscali impropri;
  • Pagamento di una percentuale o commissione per l’applicazione di meccanismi volti a aggirare la materia fiscale
  • Schemi e documentazione standardizzata, commercializzata e distributia a diversi soggetti fiscale.

2. Elementi distintivi specifici collegati al criterio di vantaggio principale

3.Elementi distintivi specifici collegati alle operazioni transfrontaliere

4.Elementi distintivi specifici che riguardano accordi nell’Unione Europea di scambio automatico di informazioni

5.Elementi distintivi specifici relativi ai prezzi di trasferimento.

Non basta solo la presenza del possibile “illecito” a far scattare la comunicazione, bensì esso deve essere associato ad altri 2 parametri essenziali:

  • Deve derivare da parte del soggetto interessato un vero e proprio vantaggio fiscale
  • Bisogna valutare se il vantaggio fiscale è maggiore o minore rispetto ad altri benefit, nel caso sia preponderane rispetto all’ottenimento di altri benefici allora deve esserne data comunicazione

ESISTE POSSIBILITA’ DI ESONERO DALLA COMUNICAZIONE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE?

Il soggetto intermediario può essere esonerato dalla comunicazione se:

  • La denuncia è già stata fatta in precedenza da un altro soggetto intermediario interessato
  • Se si è in presenza di segreto professionale, qualora la posizione giuridica del proprio assistito sia sotto esame
  • Nel caso che si sia legali rappresentanti di atti di difesa o rappresentanza del cliente in procedimento giudiziario

QUALI SONO LE SANZIONI PER CHI NON RISPETTA IL DAC 6

La direttiva DAC6 prevede sanzioni per i soggetti terzi che non comunicano i casi su menzionati all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 21.000 euro.

Al momento gli Stati Membri che hanno già recepito e adottato la direttiva DAC 6 sono Ungheria, Lituania, Polonia e Slovenia.

In Italia siamo in attesa della pubblicazione del Decreto legislativo per comprendere al meglio come verrà trattato il discorso deontologico e come bisognerà agire.


RESTA AGGIORNATO CON BETA IMPRESE!

Guarda la nostra offerta formativa

Bando Isi Inail le novità per il 2020

E’ ufficialmente Aperto il Bando Isi Inail per il 2020, l’annuncio sulla gazzetta ufficiale risale al 19 Dicembre 2019 e le date di apertura e chiusura delle procedure informatiche necessarie per la partecipazione sono state pubblicate a gennaio 2020.

In cosa consiste il BANDO ISI INAIL 2019?

In pratica agevola le imprese finanziando interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro per un valore di 251.226.450,00 euro.

Il bando si rivolge alle imprese per le quali la sicurezza sul lavoro è prioritaria, e che abbisognano di essere incentivate per migliorare il livello di salute e sicurezza dei propri lavoratori, ma allo stesso tempo si rivolge anche ai piccoli e medi imprenditori agricoli, finanziando l’acquisto di macchinari che migliorino il lavoro non solo nell’ottica di sicurezza e salubrità per se stessi e i propri dipendenti, ma che siano ecosostenibili e a bassa produzione di inquinamento.

A chi è destinato questo bando?

A tutte le imprese, anche individuali, su territorio Nazionale che siano iscritte alla Camera di Commercio industria, artigianato ed agricoltura o agli enti del terzo settore.

Quali tipi di progetti sono ammessi nel finanziamento?

I progetti che possono essere finanziati riguardano:

  • Progetti per la riduzione di rischio da movimentazione manuale di carichi
  • Progetti di investimento per l’adozione di modelli di organizzazione a responsabilità sociale
  • Progetti per micro e piccole imprese che operano in settori specifici di attività
  • Progetti per bonificare materiali e luoghi contenenti amianto
  • Progetti per piccole e miro imprese del settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli

L’Inali ha ripartito le risorse finanziare ripartendole per regione/provincia, così come specificato nell’allegato  “isi 2019-allegato risorse economiche” in cui vengono inseriti gli avvisi pubblici regionali e provinciali.

L’erogazione del finanziamento avverrà in conto capitale e sarà calcolato sulle spese ammesse al netto dell’IVA. Saranno divisi in base all’asse di finanziamento, nei quali rientrano i progetti finanziabili:

Per l’asse di finanziamento 1, le spese sarà finanziabile fino al 65% di spesa, con alcuni limiti:

  • Fino ad un massimo di erogabilità di 130.000 euro, e un minimo di 5.000 euro. Se si tratta di imprese che hanno fino a 50 dipendenti e presentano progetti legati a modelli organizzativi a responsabilità sociale il minimo non è applicabile.

Per l’Asse di finanziamento 4 il massimo erogabile e di 50.000 euro, mentre il minimo 2.000 euro.

Per l’Asse di finanziamento 5 distinguiamo:

  • Erogabilità del 40% per le imprese agricole
  • Erogabilità del 50% per i giovani agricoltori

In generale il massimo erogabile sarà di 60.000 euro e  il minimo di 1.000,00 euro.

Come e quando va presentata la domanda

La domanda va presentata online compilando il form e upload della documentazione sul sito www.inail.it. Documentazione che è specificata neggli avvisi provinciali e regionali.

La procedura informatica per il caricamento della domanda sarà aperta il 19 Aprile e chiuderà il 29 Maggio 2020.

 

Garante per la privacy: nuova pronuncia sulla gestione delle caselle e-mail degli ex dipendenti

Il Garante per la privacy si è nuovamente pronunciato in merito a come gestire le informazioni e le attività di un ex dipendente contenute nella propria casella di posta.

Come diventare avvocato specialista: iter semplificato e altre novità importanti

La conferma è arrivata il 19 Dicembre 2019 quando il Consiglio di Stato ha depositato il parere 03185/2019 relativo alla modifica del decreto del ministero della giustizia 12 agosto 2015, n.144 in relazione alle disposizioni sul titolo di avvocato specialista