Lazio: nuovi incentivi alle imprese femminili

A partire dalle ore 9:00 del 2 maggio 2017 si potranno inoltrare le domande per partecipare alla terza edizione del progetto “Innovazione sostantivo femminile”, l’iniziativa della Regione Lazio a sostegno della nascita e dello sviluppo di idee e progetti imprenditoriali innovativi da parte delle donne.

Le risorse messe a disposizione dall’ente regionale ammontano a 2 milioni di euro e sono finalizzate allo sviluppo di progetti in settori strategici quali ambiente, mobilità sostenibile e valorizzazione dei beni culturali. A questi si aggiunge quello della “social innovation”, cioè a soluzioni che sappiano favorire una società inclusiva, innovativa e consapevole. Nelle due precedenti edizioni sono stati finanziati ben 83 progetti.

Il contributo concesso sarà a fondo perduto per una percentuale pari al 70% delle spese ammissibili, con un importo massimo di 30mila euro per ogni singolo progetto. Per garantire una distribuzione equilibrata delle risorse, la Regione Lazio ha suddiviso i fondi in base alle Province: 200mila saranno destinati alla provincia di Rieti; 250mila per quella di Viterbo; 300mila per ciascuna delle province di Frosinone, Latina e Roma, mentre per i progetti all’interno del territorio di Roma Capitale saranno destinati ben 650mila euro. Qualora non venissero utilizzate, a partire dal 31 agosto 2017 le risorse saranno impiegate indifferentemente in base alla data di arrivo dei progetti.

Le destinatarie del bando sono libere professioniste ed imprese “al femminile”, anche se non ancora formate, e le domande dovranno essere presentate per via telematica, attraverso la piattaforma Gecoweb, fino alle ore 17 del 31 ottobre 2017.

Cosenza: oltre 600 i partecipanti per la seconda tappa del Beta Tour 2017

La partecipazione alla seconda tappa del Beta Tour 2017, l’evento itinerante organizzato da Beta Imprese dedicato ai professionisti, è stata addirittura maggiore di quella della prima tappa di Catania, già così ampia e attiva da andare ben oltre le più rosee aspettative. La conferenza che si è tenuta lo scorso 20 aprile presso l’Hotel Europa a Rende, in provincia di Cosenza, ha visto la partecipazione di oltre 600 professionisti provenienti da tutta la Calabria.

Il convegno, dal tema “Criteri Ambientali Minimi – DD. MM. 24/12/2015 e 11/01/2017”, organizzato con la collaborazione degli ordini professionali di Cosenza, ha di certo destato l’interesse di molti operatori del settore. Questo sia per il notevole interesse sul tema, sia per la presenza di relatori di alto livello. Tecnici e professionisti altamente qualificati che, oltre a presentare efficacemente il tema in tutti i suoi aspetti, ha con piacere ascoltato e risposto alle domande del pubblico, composto in larga parte di professionisti e imprenditori. Dunque un convegno nel quale la partecipazione dei professionisti è a tutto tondo, uno strumento di confronto e crescita, quale vuole essere Beta Tour 2017.

Anche in questa tappa, come in tutte quelle del Beta Tour 2017, è stata data la possibilità ai partecipanti di acquisire crediti formativi per le rispettive professioni e anche di ricevere una pen drive che consente la fruizione di un corso gratuito, anch’esso accreditato. Un’esperienza nata nella prima tappa di Catania e che si ripeterà nelle prossime, attesissime, tappe di Beta Tour 2017.

Allarme sicurezza: le aziende italiane non sono in regola

Il quadro delineato dall’Inail e dall’Inps riguardo l’applicazione delle norme di sicurezza da parte delle aziende italiane è disarmante. Nel corso del 2016 le ispezioni effettuate dai due istituti hanno messo in evidenza che ben il 60% delle imprese analizzate non sono in regola con il rispetto della vigente legislazione in materia di sicurezza. Una percentuale altissima e non in linea con la media europea.

Al di là dei numeri, emerge una situazione di pericolo per lavoratori e aziende che deve essere affrontata con determinazione e competenza. La prevenzione del rischio in azienda implica, infatti, la partecipazione da parte del titolare e dei dipendenti agli adempimenti e alle misure di prevenzione per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Dunque la prima figura che deve garantire la sicurezza in azienda è il datore di lavoro. Qualora qualcosa vada storto le responsabilità cadrebbero inevitabilmente su di esso.

Il datore di lavoro ha dunque l’obbligo di prevenire ogni incidente e garantire la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Il D.Lgs. 81/2008, rinnovato dal D.Lgs. 106/2009, prevede in quest’obbligo la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza. I dipendenti devono, infatti, apprendere le regole e le metodologie che fanno parte del sistema prevenzionistico.

Dare la possibilità ai lavoratori di seguire corsi in materia di sicurezza sicuramente può contribuire a ridurre comportamenti ed atteggiamenti sbagliati che in caso di incidente si ripercuoterrebbero inevitabilmente sull’azienda.

INRL – nuovo sportello etico per le imprese

Nel corso della cerimonia di apertura dei nuovi uffici di PMI International – la Confederazione delle Imprese nel Mondo con sede centrale a Nola, è stato presentato il nuovo accordo – quadro tra l’Istituto Nazionale dei Revisori Legali (INRL) e la PMI International (la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese nel mondo).

La novità di questo accordo sta nell’aver promosso l’istituto di uno Sportello Etico. Tale strumento che si pone come un fondamentale supporto, a disposizione delle PMI, per affrontare le frequenti e difficili problematiche inerenti le questioni fiscali, bancarie e finanziarie. Lo Sportello si avvarrà di preziose e qualificate professionalità dell’INRL con il fondamentale supporto del sistema bancario.

Siamo di fronte ad una novità assoluta in Italia nel campo dello sviluppo delle imprese perché, dopo una prima prova nei mesi scorsi presso alcuni enti locali, lo sportello etico nasce per la prima volta grazie all’accordo con un soggetto privato, la PMI International, che sin dall’inizio ha voluto sposare l’idea che originariamente era stata concepita, appunto, solo per soggetti pubblici locali, come i comuni.

Sia presso la sede di Nola della Confederazione che in altre sedi, comunicate nei prossimi giorni, si terranno degli specifici incontri con le imprese, con i professionisti e workshop tematici, oltre ad esaurienti convegni diretti a spiegare l’utilità del nuovo sportello.

Modelli di Privacy: le nuove indicazioni per le aziende dettate da Federprivacy

Il nuovo regolamento UE 2016/679 in materia di tutela della privacy porterà notevoli vantaggi per i consumatori. Secondo Federprivacy, infatti, con i nuovi modelli il consenso al trattamento dei dati personali sarà chiaro, informato ed inequivocabile. Così quando il consumatore manifesterà il proprio consenso al trattamento dei suoi dati, lo farà in maniera davvero consapevole. Le modifiche dettate dalla UE si sono rese necessario perché è diventato sempre più comune il caso di utenti che per utilizzare funzionalità o servizi, soprattutto di app e di social network, danno distrattamente il consenso a testi visualizzati con caratteri minuscoli e scritti in modo poco chiaro. Il rischio è che quei dati vadano a terzi che li utilizzeranno per fini di marketing e pubblicità aggressiva.

Secondo il nuovo regolamento il consenso dovrà necessariamente consistere in “un atto positivo inequivocabile con il quale l’interessato manifesta l’intenzione libera, specifica, informata e inequivocabile di accettare il trattamento dei dati personali che lo riguardano”. Un passo in avanti rispetto all’attuale Codice della Privacy che si concentrava prevalentemente sui presupposti legali inerenti la validità del consenso. Federprivacy, con la circolare n. 2/2017, ha dunque auspicato che tutte le aziende pubbliche e private effettuino una revisione generale di tutti i consensi ricevuti per adeguarli alle nuove formule utilizzate.

In particolare le aziende dovranno aggiornare i modelli di raccolta per il consenso al trattamento dei dati personali e inserire uno specifico avviso sulla possibilità di revoca del consenso stesso.

Il trend positivo del mercato digitale

Il mercato digitale del nostro paese sembra aver preso la strada giusta verso la crescita. Infatti dopo il 2013, l’anno orribilis che ha fatto registrare un preoccupante calo del -4,4%, e il 2014, in cui il calo è stato del -1,4%, il 2015 ha dato segnali di ripresa con un +1,0% e il 2016 ha confermato il trend di crescita attestandosi al +1,8%, risultato ben al di sopra delle previsioni. Attualmente il mercato digitale italiano vale ben 66,1 miliardi di euro.

Secondo la Assiform, l’associazione di Confindustria che riunisce le aziende che si occupano di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il 2017 farà registrare risultati ancora più positivi. Si intravede, infatti, un ulteriore miglioramento del +2,3% spinto dalle componenti maggiormente legate all’innovazione. Il panorama del mercato digitale è in forte crescita in tutta Europa e le aziende del nostro paese devono rimanere al passo se si vuole continuare ad essere competitivi. L’attuale risultato è già importante se si considera che nei mercati innovativi lo sforzo appare doppio per le nostre imprese che devono scontrarsi con alcuni ritardi sul versante della digitalizzazione.